Concezioni d'impresa in competizione

Saggi
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Economia Aziendale
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Il recupero della dimensione etico-valoriale nel governo aziendale coincide con la passione a diffondere una concezione d’impresa “armonica”, ove “armonica” evoca, da un lato, la multi-dimensionalità della funzione-obiettivo e, dall’altro, la tensione a disegnare e perseguire una strategia di sviluppo in grado di attrarre le energia e i consensi delle varie categorie di stakeholder. Chiarito questo, l’articolo accosta i quesiti centrali: perché questa concezione d’impresa, pur radicata nella dottrina italiana, è rimasta minoritaria, fino a risultare addirittura marginalizzata? E cosa possono fare gli aziendalisti per promuovere un “contrattacco”? L’autore identifica quattro questioni di metodo che, mentre tentano di leggere le cause della crisi, identificano le condizioni di fondo per una ripresa: a) un vigore di rinnovamento concettuale, pur ponendosi in continuità con le teorie di alcuni dei grandi maestri dell’economia aziendale; b) la necessità di insistere sulla bellezza e sulla convenienza di un modo armonico di fare impresa, perché solo da un’attrattiva può scaturire un nuovo impeto etico; c) l’apertura a valorizzare ogni tentativo in atto, piuttosto che affrettarsi a sottolinearne innanzitutto i limiti; d) la passione a che concezioni armoniche d’impresa sappiano farsi spazio e prosperare non semplicemente nei manuali di economia aziendale, ma nel vivo dell’agone competitivo. In considerazione del suo intento operativo, per ciascuno dei rilievi metodologici offerti, l’articolo osa indicare alcune azioni che i ricercatori e i docenti di management potrebbero intraprendere in vista di offrire il loro contributo alla diffusione di concezioni armoniche d’impresa.