Comportamenti imitativi ed errori decisionali nell’ambito di comunità di affari: il caso del settore armatoriale
L’errore decisionale è principalmente oggetto di studi di matrice psicologica o sociologica che, tuttavia, a partire dagli anni ’70, hanno spesso scelto come campo di analisi e di applicazione ambiti ed aspetti del mondo economico. In particolare, sono state analizzate le distorsioni dei processi cognitivi all’interno di vaste comunità, quella degli investitori in primis. Tali studi evidenziano le incongruenze e l’irrazionalità di determinati meccanismi, arrivando a distinguere le particolarità che identificano i decisori “esperti” rispetto a quelli “inesperti”. Un secondo filone di studio, di origine piuttosto recente, indaga ragioni e natura dell’errore manageriale, che vede come artefici i soggetti che, all’interno di un’impresa, sono deputati alle decisioni di natura strategica.
Poco o affatto indagato pare invece un terzo ambito che, alla luce dell’osservazione dei fatti, si rivela di particolare interesse. Ci si riferisce alle comunità d’affari “evolute”, cioè a quelle comunità, che, pur presentando una forte e consolidata tradizione e pur essendo costituite da individui di indubbia capacità ed esperienza, sono periodicamente interessate dalla diffusione apparentemente incomprensibile di comportamenti poco spiegabili sotto il profilo della logica e della razionalità. Il nostro lavoro si riferisce in particolare alla comunità armatoriale, dove i modelli decisionali che l’analisi e la razionalità imporrebbero vengono spesso tralasciati a favore di comportamenti emulativi talmente generalizzati da essere in grado di destabilizzare anche gravemente gli equilibri del mercato.