Diventare knowledge creating company in un'era di trasformazioni. Carlo Luzzatto racconta RINA S.p.A.

Carlo Luzzatto è nato a Genova nel 1961, dal dicembre 2023 è Amministratore Delegato e Direttore Generale di RINA S.p.A.. Dopo la laurea in ingegneria elettrica conseguita presso l’Università degli Studi di Genova e studi di perfezionamento in contesti internazionali - dall’Imperial College di Londra all’Harvard Business School di Boston - Carlo Luzzatto è stato assunto in Ansaldo Energia nel 1986 - azienda in cui è rimasto fino al 1997 - con il ruolo prima di manager corporate R&D, poi di R&D engineer, quindi di product manager. Successivamente, nel 1998, Luzzatto è approdato in General Electric in cui ha ricoperto posizioni manageriali di crescente responsabilità - in Italia e negli Stati Uniti d’America - fino al 2004. Nel 2004 Carlo Luzzatto è ritornato in Ansaldo Energia come service director, ruolo ricoperto fino al 2008 quando è diventato co-general manager dell’omonima società. Dal 2011 al 2019 è stato Presidente di Chromalloy, azienda che progetta soluzioni per motori a turbina a gas. Nel 2021 l’ing. Luzzatto è stato scelto per guidare, da Amministratore Delegato, Impresa Pizzarotti, posizione che ha ricoperto fino all’agosto del 2023. Nello stesso anno, a dicembre, Luzzatto ha assunto il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale di RINA S.p.A..
Dialogare con Carlo Luzzatto è stimolante per due motivi: il primo, riguarda il manager, caratterizzato da una solida esperienza maturata in settori complessi; il secondo, riguarda l’impresa di cui è attualmente alla guida: RINA S.p.A., un esempio emblematico di organizzazione capace di evolvere, non solo per tenere il passo con le trasformazioni dell’ambiente di riferimento, ma anche, in un’ottica proattiva, per fare leva sulle competenze distintive di cui dispone e plasmare le opportunità future. L’intervista che segue è stata condotta con l’obiettivo di fare emergere questi due aspetti, focalizzando anzitutto l’attenzione sull’impresa, la sua storia, l’attuale posizionamento, le prospettive future, per poi stimolare una riflessione personale sulle doti di leadership ritenute necessarie per creare valore in un’era caratterizzata da crescente complessità ed incertezza.
Il 1999 segna la trasformazione dello storico Registro Italiano Navale, fondato nel 1861, in RINA S.p.A., oggi un gruppo multinazionale presente in 70 paesi con più di 200 uffici e laboratori, e un capitale umano costituito da più di 6.000 dipendenti. Quali sono state le tappe fondamentali che hanno portato all’attuale configurazione del gruppo?
RINA ha raggiunto la sua configurazione attuale diversificando le sue attività in seguito alla liberalizzazione del mercato europeo della classificazione navale. Questo processo di trasformazione ha preso il via nei primi anni Duemila con un piano mirato a ridefinire e a rilanciare l'azienda, puntando sulla diversificazione del business e sul consolidamento della presenza di RINA nei mercati internazionali. Alle tradizionali attività di classificazione navale e di certificazione aziendale e ambientale si sono progressivamente affiancate nuove aree di intervento, tra cui collaudi, verifiche e ispezioni in ambito energia, infrastrutture e mobilità.
Durante il primo decennio del 2000, RINA ha aperto diverse sedi in Europa, America, Medio ed Estremo Oriente passando da circa 500 dipendenti - prevalentemente italiani - nel 2000 a 1.400 persone - di 46 nazionalità diverse - nel 2010. Questa crescita si è riflessa anche sui risultati finanziari: il valore della produzione, che nel 2000 superava di poco i 50 milioni di euro, ha raggiunto i 100 milioni nel 2004 e superato i 200 milioni nel 2009. Dal 2011, RINA ha ampliato il proprio campo d’azione acquisendo diverse aziende: da D’Appolonia e dal Centro Sviluppo Materiali in Italia a Edif Group in UK, passando per Interconsulting Engineering, Cyber Partners e Logimatic Solutions, fino ad arrivare a Patrick Engineering, società di consulenza ingegneristica con sede a Chicago - acquisita a fine 2022 - attiva nei settori infrastrutture, trasporti ed energie rinnovabili.
Questo percorso di crescita ha portato RINA a diventare una realtà globale con oltre 6.000 dipendenti e un fatturato, al 2023, di circa 800 milioni di euro. La capacità di RINA di trasformarsi ed evolversi continuamente le ha permesso di affermarsi come una realtà riconosciuta per competenza e affidabilità.
RINA desidera rafforzare ulteriormente il suo posizionamento come “knowledge company”, com’è la tua visione a riguardo e come si integra in questa fase storica dell’azienda?
RINA è una “knowledge company”: un ecosistema dinamico basato su un processo costante di condivisione trasversale delle competenze, sulla versatilità del suo know-how tecnico e sulla capacità di innovare. L’obiettivo è accompagnare i clienti ad affrontare le sfide globali, in primis quella della “twin transition”.
In questa fase storica in cui le aziende sono chiamate a ridefinire i propri modelli di business per rispondere alle crescenti pressioni ambientali, economiche e sociali, ci proponiamo non solo come un consulente tecnico ma come il punto di incontro tra tecnologia e strategia, offrendo competenze specializzate e costruendo reti di collaborazione con aziende, istituzioni e centri di ricerca. Il nostro impegno è alimentare un ecosistema di conoscenza che aiuti le aziende a innovare, a implementare processi più efficienti e sostenibili, e a muoversi in modo sicuro tra le complessità dei mercati. Questo si traduce nella capacità di leggere e anticipare i trend e nella valorizzazione del nostro capitale umano. Una “knowledge company”, infatti, è fatta di persone e per garantire uno sviluppo efficace e sostenibile sia per l’azienda sia per le persone è necessario investire sulla crescita delle proprie risorse. Questo vale per chi è già in azienda, attraverso azioni di reskilling, upskilling e piani di formazione e valorizzazione, per chi è già sul mercato del lavoro (la cosiddetta ‘guerra dei talenti’ non può risolversi solo in una questione economica ma è necessario creare un insieme di benefit, engagement e prospettive per attrarre e mantenere i talenti, in particolar modo per noi in ambito STEM) e per gli studenti che ancora non sono entrati in azienda. A questo proposito, crediamo sia sempre più importante formare le professionalità fin dagli anni dell’Università o, ancora prima, in scuole di alta formazione, offrendo competenze che siano al passo con la tecnologia e le sfide della sostenibilità. I sistemi educativi faticano a tenere il passo dei cambiamenti imposti dai mercati. È quindi fondamentale che le aziende si inseriscano nei percorsi formativi per contribuire alla costruzione di professionalità emergenti per lavori che - addirittura - ancora si stanno definendo. Credo che anche questo sia un aspetto importante di quella che si chiama responsabilità sociale d’impresa.
Quali sono oggi le principali linee di business e come si articola il gruppo su scala globale?
RINA è attiva in una serie di settori: dall’energia al marine, dalla certificazione alle infrastrutture e la mobilità, dall’aerospazio e difesa alla scienza dei materiali, e, non ultimo, l’ambito del real estate. RINA mette a disposizione i suoi servizi attraverso società operative che li erogano direttamente o attraverso società da esse controllate. A livello globale, RINA è presente con 200 uffici in 70 paesi, organizzati in 8 hub - Mediterraneo e Africa, Europa, UK, Nord America, Medio Oriente e India, America Latina, Sud Asia, Nord Asia - con l’obiettivo di ottimizzare la distribuzione della nostra presenza territoriale, favorendo un approccio dinamico e flessibile in grado di rispondere alle esigenze locali e di valorizzare le opportunità specifiche di ogni area, garantendo al contempo un approccio ‘One Company’ sui pilastri strategici e valoriali.
Quali sono i risultati finora raggiunti? Come si articola il piano strategico al 2030 varato lo scorso maggio?
Più di un anno fa mi sono unito al team di RINA, che sto guidando in questa ulteriore fase di trasformazione. Per il 2024 prevediamo un fatturato che si avvicinerà ai 900 milioni di euro, in aumento di circa 100 milioni rispetto al 2023.
Guardando al futuro, il nostro percorso di crescita proseguirà sia con un'espansione internazionale sia attraverso un ampliamento del business, con obiettivi chiave individuati nel nostro Piano Strategico 2024-2030. Tale piano punta a un ulteriore sviluppo nei mercati degli Stati Uniti, dell’America Latina, del Medio Oriente, dell’India e dell’Asia, oltre al consolidamento della leadership in Italia. Il piano prevede una crescita media annuale dell’8% nel numero di dipendenti, portandoci a circa 10.000 persone entro il 2030. Parallelamente, puntiamo a raggiungere 2 miliardi di euro di ricavi organici, e un margine EBITDA del 20%. Ci siamo posti obiettivi ambiziosi per i prossimi anni e un'ulteriore spinta potrebbe arrivare da operazioni di M&A, per le quali siamo attualmente impegnati su diversi dossier. I capitali provenienti da Fondo Italiano d’Investimento, entrato a dicembre 2023 nella compagine societaria di RINA, saranno di primaria importanza nell’accelerare il nostro sviluppo, in particolare sul fronte delle acquisizioni.
Quali sono i punti di forza di RINA, i fattori che hanno contribuito, stanno portando e contribuiranno a determinare tali risultati?
RINA ha ottenuto risultati notevoli grazie a competenze tecniche di assoluto livello, alla spinta sull'innovazione e all’approccio multidisciplinare. L'azienda ha sempre investito nello sviluppo di servizi avanzati, integrando competenze provenienti da diverse discipline e settori e applicandole in altri contesti, sapendole sempre portare “sul campo”. Questa capacità di coniugare soluzioni all'avanguardia con una prospettiva multidisciplinare ci differenzia e ci consente di supportare i nostri partner e clienti nel perseguimento dei loro obiettivi, dunque tipicamente accelerandoli.
Un altro fattore determinante è l'approccio altamente personalizzato che adottiamo nei confronti dei nostri clienti. Grazie a questa capacità di offrire soluzioni su misura, riusciamo ad affrontare le specificità di ogni settore e cliente creando piani perfettamente adattati alle diverse esigenze. Inoltre, l’esperienza consolidata maturata in ambito normativo rappresenta un elemento di fiducia per le aziende che intraprendono il percorso verso la sostenibilità. Poi, la capacità di networking e di collaborazione con altre aziende, istituzioni e partner tecnologici ci ha permesso di ampliare continuamente la nostra rete di competenze e conoscenze, contribuendo alla crescita e all'espansione delle attività.
La reputazione acquisita nei settori in cui il Gruppo è attivo è un altro aspetto chiave. RINA è riconosciuta per la sua affidabilità e competenza, come dimostra il suo portafoglio di notevoli progetti: dal Ponte Genova San Giorgio al primo test al mondo con Snam e un acciaiere con un mix di gas naturale e idrogeno al 30% nella lavorazione dell’acciaio, dalla metropolitana di Tel Aviv fino al progetto della Hafeet Rail, la ferrovia di oltre 300 chilometri che collegherà gli Emirati Arabi Uniti e l'Oman, per cui garantiremo l'integrazione dei vari sottosistemi ferroviari.
Infine, il nostro l'impegno in ricerca e sviluppo è fondamentale per mantenere l'azienda all'avanguardia e pronta a rispondere alle sfide emergenti nel campo della sostenibilità e della transizione energetica. Insieme, questi fattori contribuiscono a creare un ambiente favorevole alla crescita e al consolidamento del posizionamento di RINA nei mercati di riferimento.
Le attività del gruppo si collocano in settori profondamente connessi alle grandi sfide di oggi: transizione energetica, digitalizzazione, attenzione alla sostenibilità in senso olistico. Come trasformare tali sfide in opportunità di sviluppo?
Le sfide di oggi, come la transizione energetica e la digitalizzazione, possono essere catalizzatori di cambiamento e innovazione. Sfruttando le competenze multidisciplinari maturate in diversi settori e attraverso un approccio orientato all’innovazione e alla collaborazione, contribuiamo a trasformare queste sfide in opportunità di sviluppo e competitività per le aziende. Lo facciamo accompagnando i clienti nel loro percorso di transizione energetica, progettando, supportando e verificando l’implementazione di piani e iniziative di decarbonizzazione anche grazie alla conoscenza e all’utilizzo di tecnologie innovative che permettono di ottimizzare i processi e ridurre i costi. Inoltre, supportiamo le aziende nello sviluppo di strategie in grado di bilanciare crescita economica, responsabilità ambientale e inclusione sociale.
In un contesto caratterizzato da tecnologie emergenti con un elevato potenziale di impatto sulle strutture esistenti (fra le quali l’intelligenza artificiale gioca un ruolo sempre più pervasivo), l’innovazione diventa una leva fondamentale nella competizione internazionale: in che modo questa finalità viene incentivata a livello di gruppo e di unità di business?
RINA ha sempre avuto l'innovazione nel suo DNA ed è tuttora il perno della sua crescita nonché il filo conduttore del piano strategico. Incentiviamo l’innovazione investendo costantemente in ricerca e sviluppo per individuare soluzioni sempre più efficaci e ad alto valore aggiunto, e promuoviamo la diffusione di tecnologie all’avanguardia. Quest’anno il nostro impegno verso l'innovazione si è ulteriormente concretizzato con il lancio della “AI Factory”: un team di professionisti cross-business che hanno come obiettivo la trasformazione digitale e l'ottimizzazione di servizi e processi attuali, insieme alla creazione di soluzioni nuove e innovative. Possiamo considerare la “AI Factory” come una vera e propria cabina di regia per l’ideazione e lo sviluppo di processi interni e servizi esterni ad alta digitalizzazione. L’innovazione tecnologica permette di superare i confini tradizionali creando interconnessioni e favorendo la condivisione di saperi e risorse. RINA, tra l’altro, è proprio questo: un ecosistema digitale in grado di supportare clienti e partner in vari settori, che non si limita a fornire servizi ma crea un contesto di fiducia e di crescita reciproca con i suoi interlocutori. La digitalizzazione, inoltre, consente di accelerare i processi e offrire servizi sempre più efficaci e a misura di cliente, analizzando prima le sue esigenze e co-creando insieme soluzioni più rispondenti alle necessità. Il business, appunto, necessita di soluzioni tecnologiche con tempi di sviluppo sempre più rapidi, e restare aggiornati sulle tecnologie digitali consente di mantenere un processo di miglioramento continuo, integrato con le tempistiche del cliente.
In questo contesto, il fattore umano sarà sempre più centrale. Tutte le tecnologie, infatti, devono essere sviluppate e applicate da persone con un adeguato know-how affinché le evoluzioni che tutti ci aspettiamo avvengano in totale sicurezza. Gli strumenti digitali e le tecnologie che includono intelligenza artificiale - ambito al quale stiamo dedicando particolare attenzione - richiedono una formazione adeguata a garantirne l’efficacia e il pieno potenziale.
La collaborazione con centri di ricerca, clienti, fornitori, concorrenti rappresenta oggi più che mai un aspetto fondamentale della strategia di innovazione: due decenni di esperienze in tema di open innovation ci hanno insegnato che “aprirsi” all’esterno è un percorso obbligato, anche se talvolta può essere fonte di rischi e conflitti potenziali. Nella vostra esperienza, come si declina dal punto di vista strategico e operativo il concetto di open innovation?
Come dicevo in precedenza, RINA è una “knowledge company” e utilizza quindi la propria competenza per condividere conoscenze e costruire ecosistemi tra le parti interessate. Questo è il significato che attribuiamo al concetto di “open innovation”: permettere ai vari attori all'interno della catena del valore - aziende, centri di ricerca, università, fondi di investimento, istituzioni e altri - di interagire, influenzarsi a vicenda e guidare la crescita collettiva. Dal punto di vista operativo, a fine 2024 abbiamo inaugurato a Singapore il nostro primo Open Innovation Hub: un centro aperto che ci consentirà di trasformare progetti di ricerca in attività concrete a disposizione del business e della comunità, sfruttando in primis la nostra posizione privilegiata nello shipping. Un altro esempio è il nostro sito di Castel Romano, vicino a Roma, acquisito da RINA alcuni anni fa e ulteriormente sviluppato come centro di eccellenza per la ricerca sui materiali. Qui, stiamo realizzando Hydra: un progetto innovativo - basato sul concetto di “open innovation” - per produrre acciaio dall’idrogeno, un passo importante verso la sostenibilità nell’industria pesante.
Insomma, in RINA non crediamo in un’innovazione chiusa ma in una strategia che coinvolga tutti, persino la concorrenza. A questo proposito, credo molto in ciò che sostiene l’economista statunitense Henry Chesbrough, ovvero che “le imprese possono e devono fare ricorso a idee esterne, così come a quelle interne, e accedere a percorsi interni ed esterni ai mercati se vogliono progredire nelle loro competenze tecnologiche”. Ed è proprio ciò che stiamo facendo in azienda.
Alla complessità del cambiamento tecnologico si aggiungono altri due fattori chiave che caratterizzano l’attuale contesto competitivo e di mercato: crescente incertezza sulle prospettive economiche e complessità delle relazioni geopolitiche internazionali. Come vengono affrontate queste sfide e quanto è rilevante per un gruppo multinazionale come il vostro il rapporto con gli stakeholder locali?
In RINA affrontiamo la crescente incertezza economica e la complessità delle relazioni geopolitiche internazionali attraverso un approccio strategico e proattivo, che integra innovazione tecnologica, adattabilità e una forte attenzione alle dinamiche locali e globali. In questo contesto, il rapporto con gli stakeholder del territorio assume un ruolo centrale e strategico. Nello specifico, valorizziamo il dialogo con le comunità, le istituzioni e i partner per comprendere al meglio le esigenze specifiche di ciascuna area. Questo consente di co-progettare soluzioni sostenibili e su misura. L’interazione con gli stakeholder locali non solo facilita l’accettazione e il successo dei progetti ma permette anche di mitigare i rischi derivanti da instabilità geopolitiche e incertezze economiche, favorendo la creazione di reti collaborative capaci di affrontare con successo le sfide di un mercato in continua evoluzione.
Veniamo a te: il tuo ingresso nel gruppo è recente, ed è prematuro affrontare l’analisi dei risultati raggiunti, anche se alcune direttrici di intervento emergono già con una certa evidenza; guardando al futuro, quali sono le sfide più impegnative che la direzione del gruppo ritiene di dover affrontare e quali i traguardi che intende perseguire?
Fra le principali sfide che oggi tutti i business leader devono affrontare vi è quella di immaginare come la rivoluzione legata al rapidissimo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale nelle sue varie forme (generativa, machine learning, ecc.) potrà essere sfruttata per accelerare le prospettive della propria azienda. Tuttavia, le condizioni necessarie per cogliere tale opportunità sono intellettualmente e strutturalmente onerose. Tra queste, ne cito due: rimettere in discussione tutti i paradigmi esistenti - dai modelli di business e di relazione tra i player di filiera, fino alle roadmap strategiche e tattiche costruite negli anni - e avere accesso, quindi riuscire a combinare dati + algoritmi + potenza di calcolo.
La natura stessa di “knowledge company”, che viene da lontano, pone oggi RINA nelle migliori condizioni per sfruttare questa straordinaria opportunità. Mi ritengo dunque molto fortunato a guidare il gruppo in questo momento storico e non dimentico che, come spesso succede, le condizioni sopra citate sono sì necessarie, ma non sufficienti. Vanno infatti costantemente accompagnate dalla capacità di attrarre e far crescere i migliori talenti, all’interno di squadre che ne amplifichino l’impatto. E questa - di per sé - è un’altra delle sfide più impegnative dei leader di oggi.
January 2025