[Approfondimento] Logica, linguaggio, informazione e bene comune. Tratti di economia d’azienda.
Il linguaggio gioca un ruolo fondamentale nella comprensione dei fenomeni e nella formazione della conoscenza. I linguaggi specializzati ed i modelli semplificati influenzano le osservazioni e concorrono a definire i confini del loro universo, non sono adattabili a operatori con diversi ‘sistemi di valori’ e di obiettivi, limitano le esperienze rilevanti e influenzano quelle in atto. Giuseppe Galassi sottolinea come l’ermeneutica, in quanto interpretazione di simboli, scritture, testi, trovi un fondamentale campo di applicazione nelle determinazioni quantitative d’azienda, che non conglobano tutta la realtà, non includono tutti gli accadimenti e riguardano informazioni in ordine ad ‘entità’ sempre più spesso ‘costruite’. L’ermeneutica sottolinea la ‘comprensione’ per esprimere non solamente l’osservazione ma anche la traduzione dei ‘significati consensuali’; l’accordo per il ‘bene comune’ è connesso alla ‘persuasione’ e la ‘persuasione interpersonale’ è essenziale per la ‘credenza’, ad evidenza cardine dell’attività umana. Le interazioni tra produttori ed utenti dell’informazione dipendono da ‘ipertoni simbolici’ del linguaggio e della necessaria interpretazione. L’orientamento è ai valori, non già e non tanto a condizioni fisiche, queste rilevanti per la comprensione della logica sottostante la produzione di valore e i livelli di ‘potenziale di valore’, quindi come aggancio per i giudizi di valore e per la fiducia nelle predizioni e opinioni. La fiducia è sempre più fondata sulla ‘comprensione’, ‘divisibilità delle esperienze’, ‘stabilità dei rapporti di osservazione’ e su ‘strutture teoretiche integrate’. Il riorientamento e la reinterpretazione dei ‘sistemi di valori d’azienda’ e dei sistemi informativi è alla luce di tutte le classi di interessi convergenti nell’entità economica, inclusi i diritti delle future generazioni. Rilevante è la reinterpretazione delle riserve di reddito, dei mezzi di terzi, dell’area del capitale proprio come ‘interesse sociale’, delle attività come fattore di costo, ed altri contributi di fattori climatici, di assenza di pandemie, di conflitti armati e così via. La prerogativa di disposizione di risorse implica responsabilità; l’accordo su definiti valori può essere difficile, non così l’accordo su azioni responsabili. Il momento ermeneutico in economia implica l’accettazione del ‘paradigma interazionista’, con enfasi su obiettivi, valori, rappresentazioni simboliche, interpretazioni, con riferimento a tutte le realtà ‘costruite’ per il soddisfacimento dei bisogni individuali e collettivi.