L'andamento del tasso interbancario e dei margini dell'attività di impiego e di raccolta delle banche

Saggi
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Intermediari Finanziari
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Lo scritto analizza la dinamica del tasso interbancario per verificare, mediante un'analisi empirica, in quale misura l'andamento di tale tasso possa aver modificato i tassi bancari e i margini dell'attività di impiego e di raccolta delle banche. In particolare, l'indagine esamina il mark-up del tasso medio sugli impieghi e il mark-down del tasso medio sui depositi rispetto al tasso interbancario a tre mesi nelle opposte fasi cicliche di tassi crescenti e di tassi calanti, che hanno caratterizzato il periodo 1988-2004. L'analisi degli andamenti dei tassi esaminati conduce a queste conclusioni.
Nel breve andare, con riferimento ai diversi cicli congiunturali, si è constatata la presenza di una diffusa rigidità nei tassi di interesse applicati dalle banche alla clientela. In particolare, si registra una ben maggiore vischiosità nei rapporti con i depositanti rispetto all'attività di impiego. La risposta dei tassi di interesse attivi ai movimenti del tasso interbancario, più accentuata di quella dei tassi sulla raccolta, determina una flessione dello spread nelle fasi di riduzione dei rendimenti del mercato monetario ed un aumento nelle fasi opposte.
La ricerca empirica ha, altresì, evidenziato che nel periodo esaminato le banche sono state investite da una progressiva riduzione del margine di interesse da attribuirsi alla contrazione del mark-down sulla raccolta. Conseguentemente, si è ridotta per la banca la possibilità di estrarre una rendita dai depositi per sussidiare attività di impiego.