Il percorso di Clara Caselli "tra locale e globale". Passione e avventura con la persona al centro

Editoriali
Sul numero: 

Clara Caselli è stata professore ordinario di Economia e gestione delle imprese presso il Diec – Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Genova fino alla sua scomparsa, avvenuta il 30 settembre 2013. E’ stata tra i fondatori e promotori della rivista Impresa Progetto-Electronic Journal of Management, a cui ha contribuito, con continuità e passione, sia come componente del Comitato di Direzione sia con articoli e attività di referaggio. Con questo numero monografico vogliamo riproporre ai nostri lettori alcuni suoi contributi scientifici; non si tratta necessariamente dei più recenti bensì di alcuni di quelli che, secondo noi, sono più significativi per il contributo che hanno dato alla comunità scientifica e alle nostre discipline. L'elenco completo delle sue pubblicazioni è riportato al termine dell'Editoriale.

 

Clara Caselli è stata per molti studiosi – non solo genovesi – un'Amica, una Collega e un Maestro. Le sue doti scientifiche e didattiche, accompagnate da una grande umanità, ne hanno fatto una persona in grado di "lasciare il segno" in chi ha avuto il piacere di incontrarla nel suo percorso personale e professionale.

Se volessimo evidenziare una sua caratteristica personale, che costituisce l’origine di molte sue opere, non potremmo che ricordare la sua grande passione per la realtà, da studiare e comprendere, e per le persone – studenti, colleghi, imprenditori, responsabili delle istituzioni pubbliche – che in questa realtà vivono e agiscono per migliorarla e rendere la vita degna di essere vissuta. Da ciò deriva la visione antropocentrica dell'economia che ha contraddistinto il suo pensiero: in un contesto culturale in cui l'economia è letta sempre più in termini finanziari e tecnocratici, Clara Caselli ha richiamato l'attenzione sull'uomo – sia esso imprenditore, manager, dipendente, risparmiatore o cittadino – come centro e fondamento di ogni attività economica; l’economia è quindi espressione della libertà e della dignità dell'individuo e non solo strumento per il conseguimento di un profitto.

In ragione di ciò, il Comitato di Direzione di Impresa Progetto-Electronic Journal of Management ha accolto la nostra proposta di ricordarla con questo numero speciale curato da chi scrive, che con lei ha condiviso molti anni di amicizia e collaborazione accademica.

L'intento non è celebrativo: abbiamo voluto ripercorrere la traiettoria del pensiero e dei contributi scientifici di Clara Caselli affidando ad alcuni studiosi che l'hanno conosciuta, e hanno incrociato con lei il loro percorso umano e scientifico, il compito di confrontarsi con le sue principali tematiche di ricerca. Ne nasce una riflessione sull'attualità e la portata della sua opera: un ritratto che, seppur parziale, vuole permettere anche agli studiosi più giovani e a chi non l'ha conosciuta di apprezzarne il valore e spingere, ci auguriamo, ad approfondirne la lettura e lo studio.

 

Il percorso scientifico di Clara Caselli inizia alla metà degli anni Settanta, nell'alveo degli studi dell'economia degli intermediari finanziari. Sotto la guida di Arnaldo Mauri, affronta il mondo della finanza da un punto di vista decisamente peculiare, precursore di due tratti che avrebbero caratterizzato in maniera costante la sua traiettoria scientifica: l'ampiezza di orizzonti, che la portava ad abbracciare tematiche concettuali e sistemiche, e la prospettiva internazionale.

L'esordio di Clara Caselli avviene infatti confrontandosi con i problemi connessi alle istituzioni finanziarie e alla creazione e regolamentazione dei sistemi bancari in alcuni Paesi africani (Tanzania, Etiopia, Egitto), compiendo – nel quadro della partecipazione a gruppi di lavoro internazionali – varie missioni di studio in Africa per conto della Fondazione Giordano Dell'Amore, del Centro di Sviluppo dell'Ocse, della European Association of Development Institutes. Si tratta di temi senza dubbio innovativi e coerenti con le caratteristiche di una giovane e curiosa studiosa, per nulla timorosa di esplorare personalmente e scientificamente territori lontani.

Clara Caselli prosegue negli anni l’attività di ricerca e studio affrontando tematiche inerenti i mercati finanziari, il funzionamento del sistema finanziario e delle istituzioni bancarie che lo compongono, nonché la gestione finanziaria delle imprese. Tra gli altri, approfondisce aspetti quali il ruolo del sistema bancario per lo sviluppo locale, la disintermediazione bancaria, l'attività dei centri studi delle banche, la finanzia aziendale, l’innovazione finanziaria e il finanziamento dei settori innovativi, fino agli studi sul comportamento finanziario dell’operatore famiglie.

 

Alla fine degli anni Ottanta, questi temi iniziano ad intrecciarsi, complice l’evoluzione della carriera accademica, con un filone di studi che sarebbe divenuto fondante del suo successivo percorso scientifico: il commercio internazionale, l'internazionalizzazione delle imprese, la globalizzazione.

A lei dobbiamo intuizioni ed elaborazioni importanti per l’internazionalizzazione delle imprese: il significato e il ruolo della globalizzazione secondo le sue diverse manifestazioni (economiche, sociali, culturali) e implicazioni (per i sistemi economici, le imprese e i consumatori); un'interpretazione del processo di internazionalizzazione dell’impresa secondo un'ottica strategica e non puramente commerciale, la necessità di un passaggio dalle tecniche alla visione strategica che deve modellare ogni decisione imprenditoriale.

Nella seminale monografia sulle trading companies e in alcuni successivi articoli, Clara Caselli mostra la capacità di individuare le grandi trasformazioni degli intermediari al commercio estero e di leggere i nuovi modelli di successo (in primo luogo di origine giapponese) in chiave prospettica per l’internazionalizzazione del sistema economico italiano.

Nel volgere dei primi anni Novanta, pubblica una serie di importanti contributi sul tema della globalizzazione e della proiezione internazionale delle imprese italiane. Ricordiamo, al riguardo, la sua originale lettura del ruolo dell’Italia nel contesto internazionale, che magistralmente sintetizza nella locuzione “primi fra gli ultimi, ultimi fra i primi” per rappresentare la capacità del nostro sistema Paese e delle sue imprese di ricoprire posizioni di eccellenza fra le grandi economie mondiali e, al contempo, di svolgere un ruolo di cerniera con i Paesi del sud del mondo. Questo percorso di ricerca, studio e riflessione trova sintesi compiuta in una nuova monografia dedicata alla gestione delle imprese internazionali, dal titolo L’avventura della internazionalizzazione. Logiche e strumenti per le imprese. Tratto caratterizzante dell'opera è la capacità di Clara Caselli di proporre un approccio nuovo allo studio dell'internazionalizzazione delle imprese, spostando l'attenzione dal piano operativo, fatto di tecniche e strumenti, al piano strategico e di marketing nel quale le modalità in cui competere e le decisioni di espansione sui mercati internazionali si inseriscono a pieno titolo. Ne è ulteriore conferma la curatela della sessione “Scenari e tendenze” posta all’inizio dell’opera corale Le parole dell'impresa. Guida alla lettura del cambiamento, curata da Lorenzo Caselli per il centro studi Eni-Isvet.

 

Un’ultima grande svolta, scientifica e umana, è quella che, a partire dalla fine degli anni Novanta, vede lo sviluppo di un nuovo filone di ricerca, dedicato al mondo del non profit e del terzo settore. La passione civile e culturale di Clara Caselli ha origini nella sua gioventù – citiamo solo il suo impegno nel sindacato e nel movimento cattolico – e in questi anni si sviluppa con una serie di ricerche sulle problematiche etiche dell’agire economico e sulle organizzazioni non profit e di servizi (in collaborazione con il Cenpro, centro di ricerca e formazione sulle imprese non profit dell’Università degli Studi di Genova, e con il Crisp, centro interuniversitario per i servizi di pubblica utilità alla persona dell’Università degli Studi di Milano Bicocca).

Clara Caselli dimostra la capacità di analizzare le attività non profit con le metodologie ed il rigore scientifico propri degli studi aziendali, coniugando quindi le peculiarità del terzo settore con i fondamenti teorici e concettuali delle teorie economico-aziendali. In particolare, sviluppa in chiave aziendalistica le riflessioni degli economisti americani, rileggendo le finalità delle imprese e delle organizzazioni non profit secondo l’ottica del valore, anche alle luce dei contributi degli aziendalisti italiani (Coda, Tessitore). Elabora poi una originale sistematizzazione delle dinamiche in atto tra i diversi soggetti (privati e pubblici, profit e non profit) protagonisti dei tentativi di risposta ai bisogni, proponendo il sistema delle “filiere del valore economico e sociale”. Ancora, propone un’ampia lettura dei driver dello sviluppo del non profit nel mondo.

Così facendo restituisce al non profit – come nel titolo di un suo articolo del 2000 – "una totale dignità di azienda", recuperandolo dal contesto spesso sottovalutato e frainteso del mero "volontariato" e riportandolo, con pieno titolo, nell'alveo delle attività economiche. Per Clara Caselli il non profit non si deve sottrarre alla sfida dell'economicità della gestione e della sostenibilità di lungo periodo ma deve invece cercare di declinarla in termini peculiari: svincolati dalla finalità del profitto monetario ma non certo da quella della creazione di valore nel lungo periodo.

La ricerca nell’ambito del non profit e la sua storia personale portano a diversi e originali contributi e gettano, quasi involontariamente, le basi per la svolta più importante del suo percorso non solo scientifico ma anche umano; ci riferiamo all'inizio di quella che – riprendendo nuovamente il titolo di una sua pubblicazione – possiamo definire la sua grande "avventura dell'internazionalizzazione", ossia la progettazione e fondazione dell'Universidad Católica Sedes Sapientiae (UCSS) a Lima, in Perù. Nel 2000, infatti, Clara Caselli si rende disponibile a collaborare, con altri docenti italiani e peruviani, all’ambizioso progetto di creare una nuova università, senza scopo di lucro, nella periferia nord di Lima, un'area con oltre due milioni di abitanti, una condizione socio-economica difficile e il bisogno imprescindibile di una realtà educativa che ne promuova e sostenga lo sviluppo umano ed economico. Nasce così la UCSS, composta da due facoltà, Ciencias Económicas y Comerciales e Ciencias de la Educación y Humanidades, ritenute prioritarie per un "uomo nuovo" che sappia essere protagonista della sua vita e contribuire allo sviluppo della realtà che lo circonda. Clara Caselli è protagonista assoluta di questo progetto, a cui apporta la sua competenza e cultura economico-gestionale, nonché la sua grande umanità e ironia. Grazie ad un accordo di collaborazione istituzionale tra la UCSS e l'Università degli Studi di Genova, riesce a conciliare il suo impegno domestico con un'importante presenza a Lima: è per oltre dieci anni Preside della Facultad de Ciencias Económicas y Comerciales e, successivamente, direttore della Escuela de Postgrado che raccoglie le attività di formazione e aggiornamento post-laurea dell'intero Ateneo. Si impegna, oltre che in un'intensa attività didattica e gestionale, in una altrettanto intensa attività di ricerca sui temi delle piccole imprese e delle reti, dell’informalità, del non profit nei Paesi in via di sviluppo, dell'etica nelle relazioni internazionali, del commercio equo e solidale in America Latina, della sussidiarietà, delle best practice in materia di sviluppo economico regionale nonché della formazione post-laurea. Questa attività si concretizza anche in progetti di formazione e aggiornamento dei funzionari pubblici locali, a cui tanto si dedica negli ultimi anni in America Latina, raggiungendo località remote per spiegare concetti come centralità della persona, sussidiarietà e bene comune. E' solita iniziare le sue lezioni illustrando il ciclo degli affreschi dell’Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti, stupendo con l’arte italiana e comunicando efficacemente come nella convivenza tra uomini possa essere perseguito il bene comune.

 

Gli anni Duemila rappresentano il momento della piena maturità scientifica e umana di Clara Caselli che – come già i primi studi avevano lasciato intuire – riesce a portare a sintesi il mai abbandonato interesse per l'attività internazionale delle imprese con la riflessione su tematiche di ampio respiro e di elevato significato valoriale. In ciò è supportata anche dal peculiare contesto socio-economico in cui è inserita: può infatti osservare contemporaneamente "da nord" e "da sud" i fenomeni oggetto del suo studio, in particolare la globalizzazione, il comercio justo e l’etica delle relazioni internazionali tra Paesi avanzati e Paesi in via di sviluppo. Le tante e forti esperienze vissute, fin dagli esordi, le hanno lasciato in dono la capacità di vedere oltre la problematica puntuale, il tecnicismo, l'orizzonte di breve respiro, inquadrando i fenomeni in un ambito più ampio, slegato dalla contingenza e intriso di forti contenuti etici. Ricordiamo, ad esempio, le ultime sue elaborazioni sulle strategie nell’attuale contesto di globality secondo cui, sviluppando quanto proposto dal Boston Consulting Group, le imprese devono competere with everyone, from everywhere, for everything e possono eccellere se sono capaci di costruire strategie a partire dallo sfruttamento delle interrelazioni fra i mercati.

 

Molteplici sono state negli anni le attività in istituzioni che hanno beneficiato del suo autorevole contributo scientifico, come responsabile di progetti di ricerca o componente del comitato scientifico, e della sua passione e dedizione. Tra quelle locali ricordiamo la Regione Liguria, la Provincia di Genova, l’Ilres – Istituto Ligure di Ricerche Economiche e Sociali (oggi Liguria Ricerche), la Fondazione Casa America, la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia e molteplici istituzioni bancarie e creditizie. A livello nazionale, citiamo la Fondazione Giordano dell’Amore, il CNR, il Crisp dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, la Fondazione Banco Alimentare, la Fondazione per la Sussidiarietà. Spiccano, inoltre, le più recenti collaborazioni internazionali quali la partecipazione al Grupo Latino Americano de Administración Pública (GLAP), facente parte dell’International Institute of Administrative Sciences (IIAS), e la collaborazione con l'Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC) per conto del Ministerio de la Producción peruviano.

 

Clara Caselli ha rappresentato per chi ha avuto l'opportunità di conoscerla e lavorare con lei un prezioso ponte con la realtà dei Paesi in via di sviluppo, contribuendo così ad un'apertura culturale nei confronti di queste realtà; in una situazione di crescente "anglocentricità" degli studi, dei metodi e delle relazioni nella comunità accademica dell'economia, ha rappresentato un elemento di originalità e innovazione, capace di creare valore per tutti i soggetti coinvolti: strutture, colleghi, studenti.

 

Il riferimento finale agli studenti non è certamente residuale. Questo Editoriale ha tratteggiato l'evoluzione del percorso scientifico di Clara Caselli, lasciando sullo sfondo la sua attività come docente. Tuttavia gli studenti – prima africani, poi italiani e, infine, peruviani – sono sempre stati al centro della sua vita. Per lei insegnare non era solo trasmissione di conoscenze ma aiuto alla formazione integrale e, quindi, alla formazione delle coscienze. La sua concezione di Università era profondamente legata a quella delle sue origini storiche medioevali: Università concepita e costruita come una comunità tra docenti e discenti, tesi alla scoperta della verità attraverso lo studio di una disciplina particolare.

In questo modo Clara Caselli ha sempre concepito il suo ruolo e il suo compito: al servizio dell’uomo, della società e della verità.

 

Chi scrive è stato testimone di quanto ha cercato di sintetizzare in questo editoriale ed è onorato di averla potuta ricordare nelle pagine di questa rivista.

 

***

 

Il numero si apre con il contributo di Arnaldo Mauri, che ripercorre il percorso di ricerca di Clara Caselli nel campo dell’economia degli intermediari finanziari – in particolare, gli studi sui sistemi bancari africani – e presenta l’articolo “I servizi studi nelle banche italiane: origine, problemi e prospettive”, tutti pubblicati tra il 1974 e il 1977. Il suo racconto inserisce l’attività di ricerca sui Paesi in via di sviluppo nel quadro dei profondi mutamenti storici e politici del periodo post-coloniale ed evidenzia l’estrema rilevanza dei fenomeni oggetto di studio: la creazione o il rinnovamento dei sistemi bancari rappresentano infatti potenti leve per guidare lo sviluppo economico e sociale in quelle regioni; da qui nasce l’interesse scientifico che accomuna i due studiosi. Per quanto riguarda, invece, la ricerca sui servizi studi nelle banche italiane, Mauri ne sottolinea in particolare l’estrema innovatività per i tempi, nonché il profondo lavoro di indagine diretta presso gli istituti di credito, Banca d’Italia in primis, che contribuì alla qualità ed accuratezza dei risultati.

 

Antonio Gozzi presenta il volume L’avventura della internazionalizzazione – Logiche e strumenti per le imprese, pubblicato da Clara Caselli nel 1994, di cui si riporta il capitolo dedicato ai contratti e alle forme di presenza internazionale. Il valore dell’opera, come ricorda Gozzi, sta soprattutto nell’evoluzione concettuale e metodologica: l'intento è superare l’approccio tecnico-operativo allo sviluppo internazionale delle imprese proprio dell’epoca, pervenendo ad una chiave di lettura marcatamente strategica e supportata da un forte impianto concettuale e interpretativo. Tutto il volume è impregnato di questa visione ma è nel trattare i temi considerati più marcatamente “tecnici”, quali ad esempio i contratti e gli strumenti di pagamento, che emerge la capacità di Clara Caselli di interpretare lo strumento (legale, finanziario, ecc.) non solo in chiave meramente operativa, bensì come leva per il raggiungimento di obiettivi di valenza strategica.

 

Anche il contributo di Giuseppe Bertoli si inserisce nel filone degli studi di matrice internazionale, essendo dedicato alla voce "Globalizzazione" che Clara Caselli scrisse nel 1995 per l'importante opera collettanea Le parole dell'impresa. Guida alla lettura del cambiamento, curata da Lorenzo Caselli. Bertoli sottolinea, tra gli elementi di maggior valore del saggio in oggetto, la capacità dell’Autrice di rifuggire da facili estremismi o eccessive semplificazioni, nel tentativo di interpretare in maniera critica un fenomeno allora in nuce ma di cui già si intravedevano le dirompenti potenzialità. Evidenzia inoltre un altro tratto proprio del suo intero percorso scientifico, ossia il costante richiamo agli aspetti etici e sociali dei fenomeni economici, con particolare riferimento alle ricadute che una globalizzazione "non guidata" a livello di organizzazioni sovranazionali può avere sulla iniqua distribuzione della ricchezza tra i Paesi, nonché all'interno delle diverse comunità.

Il contributo di Mario Molteni sposta il focus su un altro tema portante della produzione scientifica di Clara Caselli: il non profit e il suo contributo allo sviluppo economico. L'articolo "Organizzazioni non profit e sviluppo: il caso del Cono Norte di Lima", pubblicato nel 2005 nella rivista Non profit, è incentrato sui risultati di una ricerca sul campo svolta nella zona nord di Lima. In questo lavoro l'Autrice, muove dalle evidenze empiriche per riflettere sul ruolo del terzo settore nei processi di crescita e riscatto sociale ed economico delle aree svantaggiate. La visione antropocentrica dell'economia propria di Clara Caselli gioca ancora una volta un ruolo fondamentale nella sua analisi, tanto da portarla ad affermare che "la libertà è la prima risorsa per lo sviluppo", come documentato dalle tante storie di attività non profit di successo incontrate in cui "la creatività nasce da un moto gratuito della libertà".

 

Trova origine dalle esperienze latinoamericane di Clara Caselli anche il saggio "Le filiere del commercio justo e la cooperazione fra produttori in America Latina: il caso dell’artigianato", inserito nel volume Prodotti dal Sud del mondo e mercati avanzati che Cosetta Pepe curò nel 2007 e che viene da lei presentato. Nell'affrontare il tema, Clara Caselli assume la posizione di osservatore privilegiato dal lato sud del mondo, approccio che contribuisce in modo decisivo all'originalità dei suoi risultati. Anche in questo caso, degna di nota è la capacità dell'Autrice di affrontare un tema che lei stessa definisce “un po’ romantico e forse un po’ rétro, di nobili ideali e belle illusioni” con rigore metodologico e attenzione scientifica, nonché – come Pepe giustamente rimarca – con una visione delle relazioni economiche internazionali che non può prescindere dalla dimensione etica.

 

Il numero si chiude con il contributo di Eugenio Caperchione ed Elena Zuffada, che presentano uno degli ultimi saggi di Clara Caselli: "Sistema del valore e sussidiarietà aziendale tra profit e non profit", pubblicato nel 2012 all'interno del volume La sfida del cambiamento. Superare la crisi senza sacrificare nessuno, curato da Lorenza Violini e Giorgio Vittadini. Al centro della riflessione dell’Autrice, sottolineano Caperchione e Zuffada, vi è ancora una volta la persona, soggetto dell'attività economica di produzione e consumo; in particolare, ci si concentra sulla tensione tra la dimensione valoriale e ideale della natura umana e la necessaria concretezza sottesa ai comportamenti imprenditoriali e alla condotta d'impresa. Se ne ricava una profonda rilettura del ruolo dell'impresa all'interno della società, in ragione della quale il concetto di "responsabilità" assume un ruolo centrale e la finalità di creazione di valore per tutti gli stakeholder affianca e in un certo senso ingloba quella della mera realizzazione di un profitto.

 

In chiusura di questo Editoriale desideriamo ringraziare le case editrici BUR Rizzoli, Franco Angeli e Maggioli che hanno acconsentito alla riproposizione delle pubblicazioni da loro originariamente editati rendendo in tal modo possibile la realizzazione di questo numero di Impresa Progetto-Electronic Journal of Management.

 

Pubblicazioni di Clara Caselli

1974

Caselli C. (1974), “Dissesti bancari o crisi del sistema bancario?”, Economia e Politica Industriale, n. 6, p. 43-60.

Caselli C. (1974), “Planificacion des finances et du crédit en Tanzanie”, Finafrica Bulletin, n.2, p. 47-57.

Caselli C. (1974), Il sistema bancario in Tanzania, Cassa di Risparmio delle Provincie lombarde, Milano.

Caselli C. (1974), “Tendenze attuali del mercato delle euro-obbligazioni”, Bollettino di Economia e Politica Industriale, n. 5, p. 121-126.

1975

Caselli C. (1975), The Banking System of Tanzania, Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, Milano.

1977

Caselli C. (1977), “Finanziamento esterno dello sviluppo e strutture della cooperazione”, Dossier Terzo Mondo, n. 2, p. 15-18.

Caselli C. (1977), “I servizi studi nelle banche italiane: origine, problemi e prospettive”, Bancaria, n.1, p. 49-94.

1978

Caselli C. (1978), Cenni sugli istituti di credito speciale, in AA.VV. Aspetti fondamentali del sistema bancario italiano, p. 145-156, Bozzi Editore, Genova.

Caselli C. (1978), Il pluralismo e il controllo del sistema bancario, in Mottura P., Il pluralismo nel sistema bancario italiano, p. 210-230, Franco Angeli, Milano.

Caselli C. (1978), L'evoluzione della situazione finanziaria delle famiglie, FrancoAngeli, Milano.

1980

Caselli C. (1980), “Il rinnovo della Convenzione di Lomé, i riflessi sull'evoluzione del commercio internazionale e sulla divisione internazionale del lavoro”, Economia e Politica Industriale, n. 27, p. 135-165.

Caselli C. (1980), “The development of the banking system and monetary policy in Egypt in the context of the open door policy”, Savings and Development, n. 4, p. 320-341.

1981

Caselli C. (1981), “Disintermediazione, localismo bancario e sviluppo economico in Liguria”, Studi e Notizie Ilres, n. 3, p. 25-34.

1982

Caselli C. (1982), L'internationalisation bancaire en Egypte, Giuffrè Editore, Milano.

Caselli C. (1982), “L'internationalisation de l'activité bancaire en Egypte.”, Savings and Development, n. 1, p. 53-66.

1983

Caselli C. (1983), “Gli investimenti esteri in Egitto”, Rivista di Diritto Valutario e di Economia Internazionale, n.3, p. 1009-1019.

Caselli C. (1983), “L'attività di ricerca nelle banche: verso nuovi modelli”, Bancaria, n. 9, p. 834-888.

1984

Caselli C. (1984), “Aspects of financial evolution in African countries”, Savings and Development, n. 3, p. 217-242.

Caselli C. (1984), “Tendenze evolutive del risparmio familiare in Liguria”, Rassegna Statistica dell'Economia Ligure, n. 1, p. 13-34.

1986

Mauri A., Caselli C. (1986), Moneta e banca in Etiopia, Giuffrè Editore, Milano.

1987

Caselli C. (1987), “Aspetti dell'innovazione finanziaria in Belgio”, Il Risparmio, n. 6, p. 1071-1093.

Caselli C. (1987), “Aspetti della struttura creditizia in Liguria”, in Studi e Notizie Ilres, n. 2, p. 5-12.

Caselli C. (1987), “I fenomeni finanziari”, Strumenti di Formazione - Fiba, n. 23, p. 3-14

Caselli C. (1987), “La struttura creditizia in Liguria. Un'applicazione del metodo della shift and share analysis”, Studi e Notizie Ilres, n. 3, p. 41-51.

Caselli C. (1987), Le risorse finanziarie tra disponibilità e criticità, in ILRES, OSE Regione Liguria, Primo Rapporto sulle tendenze dell'economia e della società ligure, p. 475-510, Franco Angeli, Milano.

1988

Caselli C. (1988). Il finanziamento dei settori innovativi, in ILRES, OSE Regione Liguria, Secondo rapporto sulle tendenze dell'economia e della società ligure, p. 303-407, Franco Angeli, Milano.

Caselli C. (1988), Le trading companies italiane, Giappichelli, Torino.

1989

Caselli C. (1989), Le trading companies in Italia, in Onida F. Il commercio internazionale dei servizi e la posizione dell'Italia, p. 240-252, ICE, Roma.

1990

Caselli C. (1990), “Deregulation valutaria ultimo atto”, in Brianza Economica, n. 6, p. 6-7

Caselli C. (1990), Il sistema bancario ligure di fronte al '92, in ILRES, OSE Regione Liguria, Quarto rapporto sulle tendenze dell'economia e della società ligure, p. 167-210, Marietti, Genova.

Caselli C. (1990), “Una sfida per le imprese minori”, in Brianza Economica, n. 5, p. 4-5.

1991

Caselli C. (1991). “Che cosa è il Gruppo Europeo di Interesse Economico". Brianza Economica, n. 8, p. 14-16.

Caselli C. (1991), “Credito e piccola impresa”, Art Immagine, n. 1, p. 11-12.

Caselli C. (1991), “Credito e piccola impresa”, Art Immagine, n. 2-3, p. 15-17.

Caselli C. (1991), “Finanza per la finanza o per lo sviluppo”, in Studi e Notizie Ilres, n. 3, p. 7-10

Caselli C. (1991) “Globalizzazione: verso l’omogeneità o verso l’incontro tra diversità”, Persone, Imprese & Istituzioni, n. 1, p. 11-16.

Caselli C. (1991), “Le trading companies in Asia e America: esiste un modello di successo?”, in Economia e Diritto del Terziario, n. 1, p. 83-107.

Caselli C. (1991), “Terziarizzazione del commercio internazionale e trading companies italiane”, in Economia e Diritto del Terziario, n. 2, p. 345-365.

1992

Caselli C. (1992), “Il comunismo: alcune conseguenze di un errore antropologico”, in Persone & Imprese, n. 2-3, p. 13-19.

1993

Caselli C. (1993), “La scelta per l'Università: condizioni per non perdere tempo”, in Atti del Convegno Momenti di incontro tra i giovani, l'Università e il mondo del lavoro", Provincia di Genova, Genova.

Caselli C. (1993), “Profondo rosso: riflessioni sulla crisi delle imprese italiane”, in Persone & Imprese, n. 3, p. 99-105

1994

Caselli C. (1994), “Editoriale”, Persone & Imprese, n. 2, p. 5-8.

Caselli C. (1994), L'avventura dell'internazionalizzazione. Logiche e strumenti per le imprese, Giappichelli, Torino.

Caselli C. (1994), “La guerra dei cento anni: storia di un sogno”, Persone & Imprese, n. 1, p. 107-112.

Caselli C. (a cura di) (1994). Primi fra gli ultimi, ultimi fra i primi. L'Italia internazionale, Liguori, Napoli.

1995

Caselli C. (1995), Globalizzazione, in Caselli L. (a cura di), Le parole dell'impresa. Guida alla lettura del cambiamento, p. 124-137, Franco Angeli, Milano.

Caselli C. (1995), Introduzione, in Caselli L. (a cura di), Le parole dell'impresa. Guida alla lettura del cambiamento, p. 35-50, Franco Angeli, Milano.

Caselli C. (1995), “La Imola: fare un uomo al tempo stesso che una cosa”, in Persone & Imprese, n. 3, p. 105-111.

1996

Caselli C., Benevolo C. (1996), “Formula imprenditoriale e ambiente competitivo nelle imprese non profit: il caso del Banco Alimentare”, in Persone & Imprese, n. 1-3, p. 95-101.

1997

Caselli C. (1997) (a cura di), Economia: il sapere minimo. Breve dizionario delle parole chiave dell'economia, IRRSAE Liguria, Genova.

Caselli C. (1997), “L’impresa non c’è più: note sulla dematerializzazione”, Persone, Imprese & Istituzioni, n. 2/3, p. 73-78.

Caselli C., Di Antonio M. (1997), “Il controllo di gestione negli enti locali”, Economia e Diritto del Terziario, n. 2, p. 437-470.

1998

Caselli C. (1998), “Il non profit: aspetti aziendali”, Persone, Imprese & Istituzioni, n. 2, p. 68-79.

Caselli C. (1998), “La realtà genovese nel contesto economico europeo”, in Moraglia F., Falchi Pellegrini M.A., Genova: i motivi della speranza, Marietti, Genova.

Caselli C. (1998), “Le imprese turistiche alla svolta dell'euro: una sfida strategica”, Persone & Imprese, n. 3, p. 76-81.

1999

Caselli C. (1999), I risultati della ricerca: criteri e indicazioni di policy, in Caselli C., Benevolo C. (a cura di), Il turismo internazionale verso l'Italia. materiali di analisi e strumenti per una nuova competitività, p. 175-188, CNR-DITEA, Genova.

Caselli C. (1999), La segmentazione della domanda turistica, in Caselli C., Benevolo C. (a cura di), Il turismo internazionale verso l'Italia. materiali di analisi e strumenti per una nuova competitività, p. 5-16, CNR-DITEA, Genova.

Caselli C. (1999), Segmentazione della domanda turistica e politiche per una nuova competitività, in Colantoni M. (a cura di), Turismo: una tappa per la ricerca, p. 229-248, Patron Editore, Bologna.

Caselli C., Benevolo C. (a cura di) (1999), Il turismo internazionale verso l'Italia. Materiali di analisi e strumenti per una nuova competitività, CNR-DITEA, Genova.

2000

Benevolo C., Caselli C. (2000), “Produzione di valore e formula di imprenditorialità sociale: il caso del Banco Alimentare”, Sinergie, n. 53, p. 247-266.

Caselli C. (2000), “Estado, mercado y organismos no lucrativos: el punto de vista de un economista de empresa”, Revista Studium, n. 1, p. 97-103.

Caselli C. (2000), “Non profit: una totale dignità di azienda”, Persone, Imprese & Istituzioni, n. 1, p. 74-81.

Caselli C. (2000), “Oltre la finanza etica: riflessioni su credito e sussidiarietà”, Persone, Imprese & Istituzioni, n. 3, p. 94-101.

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