Un modello di finanza alternativo a quello tradizionale: la finanza etica

Etica Sgr è una Società di gestione del risparmio nata nel 2000 da un’idea di Banca Popolare Etica con la collaborazione di Banca Popolare di Milano e vede oggi anche la partecipazione di Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio e Cassa Centrale Banca - Credito Cooperativo del Nord Est.
Attualmente è l’unica Sgr italiana che istituisce e promuove esclusivamente fondi comuni d’investimento socialmente responsabili con lo scopo di rappresentare i valori della finanza etica nei mercati finanziari.
Etica Sgr offre inoltre consulenze alle istituzioni che vogliano valutare l'eticità dei loro investimenti ed è pioniera in Italia dell’azionariato attivo.
La società è guidata da Alessandra Viscovi che, forte di una carriera ventennale nel settore finanziario in diverse società italiane e internazionali, nel 2006 decide di portare le proprie competenze al servizio della finanza etica.
Dottoressa Viscovi, ci può raccontare la sua esperienza in Etica Sgr? quale è stato il suo impatto con la Società? Su quali aspetti su cui ha dovuto lavorare di più? Quali punti di forza ha invece riscontrato nel team?
Lavorando in BPM, uno dei soci fondatori di Etica Sgr, ho avuto l’opportunità di seguire il progetto sin dalle prime battute. Fin dall’inizio mi hanno colpito la grande coerenza valoriale che guidava le operazioni di Etica Sgr e la capacità di interpretare un modello di finanza alternativo a quello tradizionale. All’epoca esistevano già dei fondi etici in Italia, ma si trattava di esperienze molto diverse dalla nostra, che nella maggior parte dei casi si limitavano a devolvere una parte dei proventi in beneficienza. Etica Sgr proponeva invece un approccio coerente con i propri valori lungo tutto il processo di investimento e un orientamento innovativo nella ricerca del valore.
Per queste ragioni ho deciso di accettare la nomina a Direttore Generale di Etica Sgr che mi è stata avanzata nel 2006.
L’impatto con la realtà non è stato semplice: l’entusiasmo valoriale e l’approccio innovativo per il panorama italiano non erano sufficienti a far decollare l’azienda, che all’epoca contava solo cinque dipendenti e una struttura organizzativa molto leggera. Abbiamo lavorato molto per predisporre la parte procedurale, rafforzando i presidi e strutturando in modo più chiaro le diverse funzioni aziendali. In particolare è stata prestata una grande attenzione alla creazione del back office clienti e del team dedicato alla nostra attività core: la ricerca socio-ambientale che porta alla scelta dei titoli finanziari.
Un forte impegno ha riguardato anche il rafforzamento della rete di distribuzione, grazie alla definizione di numerosi contratti di collocamento: oggi possiamo contare su oltre 200 distributori tra banche popolari, casse di credito cooperativo e banche on-line.
Etica Sgr promuove una gamma di fondi d’investimento aperti e un servizio di consulenza etica. Ce li vuole presentare nei loro aspetti peculiari? Qual è la clientela di riferimento?
La gamma di Etica Sgr comprende quattro fondi che coprono le principali esigenze degli investitori in termini di rischio/rendimento.
La nostra offerta si caratterizza perché gli emittenti dei titoli nei portafogli dei fondi si distinguono per una particolare attenzione alle conseguenze sociali e ambientali dei loro comportamenti.
L’attenzione alla sostenibilità e alla trasparenza si coniuga a performance finanziarie interessanti, in linea con le tradizionali offerte del risparmio gestito.
I fondi sono disponibili sia per gli investitori al dettaglio sia per quelli istituzionali (banche, fondi pensione, casse di previdenza, ecc.) per questi ultimi sono state create nel 2012 delle classi apposite.
Agli investitori istituzionali è inoltre dedicato il servizio di consulenza etica, uno strumento estremamente flessibile e personalizzabile, in grado di aiutare questi soggetti a gestire i propri portafogli in modo più responsabile. Grazie alla combinazione tra diversi elementi (costruzione di universi investibili, screening ex-post, elaborazione di black list e azionariato attivo) ogni soggetto è guidato nella definizione di una strategia di sostenibilità adatta alle proprie esigenze.
In base a quali criteri selezionate le Società e gli Stati in cui investire?
Il processo di investimento seguito da Etica Sgr si articola in due grandi fasi: la selezione degli emittenti basata su criteri socio-ambientale, condotta da un team di analisti interno ad Etica Sgr, e la gestione finanziaria di portafoglio, affidata ad Anima Sgr, una delle più importanti realtà nel panorama del risparmio gestito italiano.
Entrando nello specifico, gli analisti di Etica Sgr effettuano uno screening negativo finalizzato ad escludere gli emittenti impegnati in attività controverse (armamenti, gioco d’azzardo, energia nucleare, etc.) e una valutazione positiva chiamata ESG (Acronimo inglese che indica l’ambiente, il sociale e la governance) volta a selezionare gli Stati e le imprese più virtuose in ogni settore.
Grazie a questa attività di ricerca vengono definiti due elenchi di emittenti, uno per gli Stati e uno per le imprese, definiti Universi Investibili, all’interno dei quali il gestore di portafoglio potrà investire al fine di massimizzare il rendimento.
Un Comitato Etico indipendente ed autonomo, composto da membri scelti tra personalità di alto profilo morale e riconosciuta esperienza, supporta inoltre il team di ricerca attraverso un’attività di orientamento e controllo.
Le analisi di sostenibilità sono effettuate costantemente e gli Universi Investibili sono aggiornati con cadenza semestrale, nel caso in cui un emittente esca dall’universo investibile, il gestore finanziario è costretto a disinvestire da tali titoli in un tempo massimo di 3 mesi.
Lo scorso anno abbiamo ottenuto la certificazione per il Sistema di Gestione della Qualità ISO 9001 sia per quanto riguarda i processi di analisi ESG sia per le attività di azionariato attivo. Questo importante riconoscimento testimonia il nostro costante impegno nella ricerca della qualità.
L’home page di Etica Sgr si apre con una citazione di Gandhi: “Il capitale non è malvagio in sé; è il suo uso sbagliato che è malvagio. Il capitale, in una forma o un'altra, sarà sempre necessario.” Dunque etica e risparmio possono crescere insieme. Il gioco non è a somma zero… l’etica paga?
Si, l’etica nella finanza paga anche da un punto di vista economico: diverse ricerche scientifiche dimostrano come i rendimenti dei fondi socialmente responsabili siano in linea con quelli tradizionali, in particolare nei periodi di maggiore volatilità dei mercati.
Questo concetto può risultare contro-intuitivo: secondo la logica finanziaria tradizionale, applicando dei vincoli all’investimento si ridurranno le possibilità di diversificazione peggiorando i profili di rischio-rendimento. In realtà, l’analisi socio-ambientale condotta sui titoli permette un controllo più completo dei rischi e aiuta a selezionare le realtà più sostenibili nel lungo periodo.
Ad esempio le imprese che operano nel rispetto dell’ambiente e della società giocheranno d’anticipo sulle misure normative , eviteranno di incappare in scandali legati alla governance poco trasparente e in disastri ambientali costosi per l’azienda. La stessa cosa avviene per gli Stati: governi meno corrotti, sistemi di assistenza sociale più efficienti e politiche pubbliche lungimiranti in tema ambientale permettono uno sviluppo più armonico e con meno implicazioni negative, portando ad una maggiore stabilità finanziaria.
Nel campo della responsabilità sociale non tutto è oro quello che luccica: è sempre più diffuso il fenomeno del greenwashing, cioè della creazione mistificatoria di un’immagine aziendale positiva e sostenibile di fronte a comportamenti irresponsabili. È possibile smascherare questi soggetti?
Sempre più spesso mi capita di parlare di bolla speculativa etica: in quanto può esserci il rischio che alcuni attori del settore finanziario approfittino del momento favorevole per infiltrarsi e vendere ai propri clienti prodotti che etici non sono.
Il nostro processo di selezione dei titoli è strutturato proprio per fornire un controllo il più ampio e veritiero possibile sugli emittenti. La metodologia di selezione socio-ambientale prevede l’utilizzo di 65 indicatori per le imprese e 55 per gli Stati in grado di esprimere una valutazione completa e approfondita.
In questo senso diventa fondamentale che non solo il prodotto sia etico ma chi lo propone sia una società altrettanto trasparente e con valori solidi e chiaramente percepibili da tutti. insomma ci vuole coerenza tra prodotto e società che lo produce.
Che rapporti intrattenete con le Società in cui investite? Si parla di azionariato attivo. Come lo realizzate?
L’azionariato attivo è un aspetto chiave del nostro approccio all’investimento responsabile. Questa attività si concretizza in prima battuta con la partecipazione alle assemblee degli azionisti delle imprese di cui deteniamo quote: nel 2014 abbiamo partecipato a quasi 20 assemblee, metà delle quali di società italiane. Diverse altre sono in programma nella stagione delle assemblee statunitensi in autunno, dove voteremo attraverso piattaforma elettronica.
Nelle assemblee votiamo i punti all’ordine del giorno seguendo delle nostre specifiche linee guida e chiediamo alle imprese di impegnarsi in pratiche più attente alla sostenibilità. Quest’anno abbiamo focalizzato la nostra attenzione sui temi ambientali, chiedendo in particolare una migliore rendicontazione delle emissioni di gas-serra, la presa in considerazione di criteri ambientali nella selezione e nel monitoraggio dei fornitori e l’utilizzo di criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) nella definizione dei compensi dei manager.
L’attività di azionariato attivo non si limita però alla partecipazione alle assemblee ma prevede un dialogo costante con le imprese durante tutto l’anno.
Per risultare più efficace, l’azionariato attivo necessita di una partecipazione il più ampia possibile. Proprio per questa ragione assume una particolare importanza la collaborazione con altri investitori: attraverso la partecipazione di network internazionali di investitori responsabili come l’americana ICCR (Interfaith Center on Corporate Responsibility) Etica Sgr ha l’opportunità di amplificare gli effetti delle proprie azioni muovendosi in modo coordinato con altri soggetti che condividono gli stessi obiettivi.
Il microcredito che posto occupa nelle vostre politiche?
Il microcredito è un concetto sviluppato negli anni Settanta in Bangladesh da Muhammad Yunus. Si basa sull’idea di concedere piccoli finanziamenti a soggetti considerati non bancabili. La grande valenza sociale del fenomeno è data dalla capacità di sostenere l’economia reale e di permettere a moltissimi individui di uscire dalla povertà attraverso un modello economicamente sostenibile.
Cresciuto inizialmente nei paesi in via di sviluppo, si stanno oggi diffondendo sempre più progetti di microcredito e microfinanza anche in paesi sviluppati dove la crisi e la stretta creditizia rendono l’accesso al credito sempre più complesso.
I sottoscrittori dei fondi promossi da Etica Sgr hanno la possibilità di sostenere progetti di microcredito in Italia attraverso la devoluzione volontaria dello 0,1% dell’investimento in un fondo di garanzia per progetti di microcredito in Italia. Il fondo ammonta oggi a quasi un milione di euro ed è gestito da Banca Popolare Etica, la nostra capogruppo. Ha permesso di erogare più di 250 prestiti, il 70% dei quali hanno sostenuto piccoli imprenditori o hanno capitalizzato cooperative sociali.
Grazie a questo fondo di garanzia Etica Sgr è in grado di coniugare l’investimento socialmente responsabile effettuato sui mercati internazionali con il sostegno alle piccole realtà dell’economia sociale e della piccola imprenditoria.
Chi sono e come vi rapportate con i vostri principali stakeholder? In che modo i valori professati sono vissuti e praticati?
Anche nella gestione aziendale cerchiamo di essere il più coerenti possibile con i nostri principi: dal 2009 la Società si è dotata di una policy CSR in cui si elencano i principi ispiratori dell'attività d'impresa e i principali stakeholder. Recentemente è stata istituita la figura del CSR manager, che avrà il compito di coordinare tutte le attività legate alla sostenibilità e a verificarne l’aderenza alle politiche.
Etica Sgr è inoltre la prima società di gestione del risparmio italiana a redigere il bilancio integrato, un documento unico che comprende la reportistica finanziaria e quella socio-ambientale. Il documento è redatto secondo le linee guida del GRI (Global reporting initiative).
Anche per quanto riguarda la rete di distribuzione dei fondi ci sforziamo di collaborare con realtà che condividono i nostri principi, in particolare banche popolari e banche di credito cooperativo.
Per concludere, come vede Etica Sgr nel futuro? In quali direzioni si svilupperà e quale ruolo avranno gli investimenti responsabili nel mondo della finanza?
Le prospettive sono ottime, notiamo un sempre maggiore interesse nei confronti del nostro approccio all’investimento sia da parte dei clienti sia dagli intermediari finanziari “tradizionali”; la finanza etica non è più una nicchia e sempre più società di gestione sviluppano soluzioni legate agli investimenti etici.
Il panorama italiano è meno sviluppato rispetto ad altri contesti, i segnali comunque sono positivi e anche i grandi investitori istituzionali si stanno muovendo verso l’uso di criteri di responsabilità nell’approccio all’investimento.
Etica Sgr, che ha da poco raggiunto l’importante traguardo di 1 miliardo di euro di patrimonio in gestione, si presenta oggi sul mercato come società matura, in grado di offrire servizi diversificati a tutti i tipi di investitori e si caratterizza per una grande coerenza tra i valori guida, modalità operative e la gamma di prodotti e servizi.
Luglio 2014