Approccio imprenditoriale e “buona impresa” nel settore “logistica-trasporti”. Il caso Vector.
Camilla Buttà, classe 1982, due figlie, laureata in Scienze Turistiche, specializzata nel settore della cooperazione internazionale e del turismo responsabile e sostenibile, con esperienze in paesi in via di sviluppo. A trenta anni è poi entrata in Vector, l’impresa di famiglia, dove ricopre attualmente il ruolo di Sustainability, Diversity, Inclusion and Communication Manager.
Vector S.p.A., Società Benefit, è una media impresa famigliare italiana basata a Castellanza ed operante nel settore “Logistica e trasporti” il cui leader Roberto Buttà, cinque anni fa, ha “passato la mano” ai figli Andrea e Camilla.
La Mission di Vector dice:
"Vogliamo essere all'avanguardia, non solo nel servizio offerto, ma soprattutto nel modo di gestire e concepire l'azienda. Il nostro impegno quotidiano è volto alla cura e alla crescita del personale, alla valorizzazione delle differenze, all’empowerment femminile, alla tutela dell'ambiente, a lavorare nel rispetto delle norme di qualità e sicurezza, al sostegno alle associazioni giovanili, sportive, culturali e sociali presenti sul nostro territorio. Lavoriamo affinché il mondo dei trasporti sia più sostenibile, promuovendo soluzioni per mitigare l’impatto ambientale e sociale delle attività di spedizione".
È una Mission che lascia trasparire un approccio imprenditoriale attento a fare “buona impresa” coniugando la dimensione economica del business con sostenibilità, inclusione, etica e responsabilità sociale. Dialogando con Camilla Buttà cerchiamo di capire se e come queste intenzioni vengano “messe a terra” attraverso appropriate pratiche di governo e di gestione.
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Dottoressa Buttà, ci delinei innanzitutto il profilo di Vector: la sua storia, il business, la governance.
Vector nasce nel 1978 dal progetto di 5 imprenditori della provincia di Varese e negli anni cresce specializzandosi soprattutto sui trasporti locali.
Mio padre Roberto Buttà, classe 1957, dopo una decina d’anni passati nel mondo delle spedizioni internazionali con ruoli operativi e commerciali, nel 1990 entra in Vector rilevando le quote di un precedente socio. In Vector opera per sviluppare l’azienda sul piano internazionale, portandola ad essere oggi la nona azienda italiana, e l’unica ancora indipendente e non inglobata in una multinazionale, nella classifica IATA (International Air Transport Association) per merce movimentata via aerea dall’Italia. La sua intuizione fu quella, negli anni ’90, di puntare su mercati emergenti che ancora nessuno stava esplorando: quando tutti andavano in Giappone, Stati Uniti, Canada, mio padre andò in Korea, Brasile, India e Cina permettendoci di entrare in modo importante in mercati emergenti e consolidare il nostro posizionamento per anni.
Vector oggi offre qualsiasi tipo di soluzione per i trasporti aerei, marittimi, terrestri e ferroviari, in export ed in import; gestiamo inoltre spedizioni espresse e servizi speciali.
Nel corso del tempo, grazie a successive acquisizioni di quote, la holding di famiglia è arrivata ad essere proprietaria del 75% del capitale sociale. Il restante 25% appartiene ancora ad uno dei soci fondatori, ora in pensione, che si fida della nostra gestione e apprezza la trasformazione organizzativa e innovativa che stiamo attuando.
Il Consiglio di Amministrazione di Vector è composto dal Presidente (Roberto Buttà) e dall’Amministratore Delegato (Andrea Buttà). Inoltre, con il fine di garantire una governance partecipata, condivisa e manageriale, in azienda abbiamo istituito i seguenti Comitati:
- Il Comitato Strategico, che opera sotto la responsabilità dell’Amministratore Delegato ed è composto dai membri del CdA, dai quattro Director che si occupano del Reparto Mare, del Reparto Aereo, di Amministrazione e Finanza e dell’ IT , dal Responsabile della sostenibilità e dall’HR Manager; il Comitato ha come obiettivo la condivisione delle strategie che integrano i temi di sostenibilità e la loro implementazione, il monitoraggio di macro-problemi, il coordinamento tra funzioni; si riunisce una volta al mese;
- Il Comitato Operativo, a cui partecipano tutti i primi riporti dell’Amministratore Delegato, a prescindere da inquadramento e posizione: tutti i reparti aziendali devono esservi rappresentati; durante i meeting, circa 3 all’anno, il CdA condivide dati e obiettivi e ogni partecipante riferisce commenti-situazioni relativi alla propria funzione, soprattutto se in relazione con le altre; è un’occasione per condividere problemi che possono essere risolti con l’apporto di tutti, nonché un momento di feedback reciproco; anche in questo caso al responsabilità del Comitato spetta all’Amministratore Delegato.
Sono inoltre previsti due Meeting di allineamento all’anno, che riuniscono tutti i Team Leader e i secondi riporti per condividere aggiornamenti, numeri, andamento, strategie, obiettivi raggiunti, ascoltare consigli, problemi etc.; il gruppo non è chiuso ma aperto a tutto il middle management e, su invito, ad altri membri dell’organizzazione.
Dal punto divista operativo siamo a Castellanza, in Provincia di Varese, dove operiamo con 4 magazzini, 140 persone e camion di proprietà. Gestiamo una media di 40.000 spedizioni all’anno, con un fatturato annuo di circa 60 milioni di euro, un totale attivo di circa 23 milioni di euro e un patrimonio netto oltre i 6 milioni.
La reddittività è allineata con quelle della media di settore. Il fatturato oscilla molto, in quanto molto soggetto all’andamento dei noli; nel 2024 ad esempio, stiamo registrando un aumento del 20% dei volumi, che non si tradurrà in un aumento del 20% del fatturato in quanto i noli sono calati. Ma questa è una caratteristica tipica del nostro settore.
Da quando siamo entrati in azienda come seconda generazione, io e mio fratello Andrea abbiamo sentito l’onore e l’onere di riceverne da nostro padre l’eredità e la relativa responsabilità. Siamo stati fortunati, perché nostro padre ci ha permesso, dopo aver dimostrato di conoscere il business e l’azienda, di portare cambiamenti organizzativi e dare il nostro imprinting alla società.
E questo rinvia alla Mission che vi siete data. Ci vuole dire qualcosa in merito ai principi ed ai valori cui questo imprinting si ispira?
Una delle principali sfide che abbiamo affrontato è stata quella di trasformare l’azienda da impresa imprenditoriale gestita in modo padronale, ad impresa di proprietà famigliare ma gestita in modo manageriale.
I primi anni si è trattato di lavorare con e per i Director, i Manager (che hanno responsabilità operative, di persone, di obiettivi e di budget) ed i Team Leader (che riportano ai Manager e hanno responsabilità operative e di persone) e formarli alla gestione della complessità, dei cambiamenti, delle persone, allineandoci su una comune visione di impresa e sulla direzione da seguire.
Ed è stato insieme a loro che abbiamo messo mano alla carta dei valori aziendali e insieme a loro li abbiamo riscritti:
- La persona giusta al posto giusto. Vogliamo dare l’opportunità ad ogni singola persona di sviluppare le proprie attitudini ed eccellere nel proprio talento. Vogliamo valorizzare il merito e invitiamo ognuno a dare il proprio contributo per la crescita aziendale. Ci impegniamo a mantenere un ambiente di lavoro sano, equo ed inclusivo, di relazione, partecipazione e appartenenza.
- Cura. Ciò che è importante per te è importante per me. Cura e fiducia sono alla base della relazione con i nostri stakeholder. Crediamo nel potere dell’ascolto e della gentilezza come pilastri di una collaborazione proficua.
- Essere agenti di cambiamento. Facciamo scelte coraggiose e siamo agenti, promotori e testimoni di cambiamento. Passione, creatività, impegno, tenacia e determinazione ci permettono di evolvere e di puntare all’eccellenza.
- Accountability. Vogliamo generare un impatto positivo su società e ambiente, attraverso il potere delle nostre competenze, visione e passione. Ci impegniamo attivamente per creare valore per e con i nostri stakeholder, agendo con coerenza, trasparenza e legalità, nell’intento di alimentare un circolo virtuoso.
Noi crediamo fermamente che le aziende siano un motore del cambiamento, uno spaccato significativo della società. Sono organizzazioni in continuo mutamento, soggette a spinte endogene ed esogene, ed è inutile, se non controproducente, cercare di opporsi a tali spinte. Molto più utile è allenare la resilienza, la capacità di adattamento, la flessibilità organizzativa, nonché acquisire le competenze fondamentali che ti permettono di prevedere il cambiamento e prepararti a rispondere in modo coerente alle nuove istanze interne ed esterne.
Riteniamo inoltre che un imprenditore illuminato ha la straordinaria possibilità di fare la differenza e contribuire, con il modo in cui gestisce la propria azienda, al miglioramento e lo sviluppo della società nella sua interezza. Può essere un esempio e l’esempio è l’arma più potente che abbiamo.
Qual è la spinta, da dove ci arriva questo credo, questa certezza? Sicuramente dalla nostra famiglia, che ci ha educati ai valori dell’inclusione, del coraggio, del cambiamento, della giustizia, dell’equità, del servizio e l’attenzione all’altro. Ma sicuramente anche da una lettura della realtà, magari anche lungimirante, che ci ha permesso di comprendere prima del tempo che le aziende devono modificare il proprio modello organizzativo, definire il proprio purpose (il motivo per cui esiste), integrare la sostenibilità nella strategia di business, che sono chiamate, oggi più che mai ad agire in modo responsabile, abbracciare principi etici condivisi e globali, e crescere per costruire un mondo più sostenibile e resiliente.
Si tratta di principi e valori “forti”, da tradurre in pratica day by day nella vita dell’azienda. Quali sono le politiche gestionali a cui ricorrete per "metterli a terra"?
Come azienda di trasporti internazionali, lavoriamo in un settore altamente impattante dal punto di vista sociale, poco inclusivo, in cui conciliare i tempi del lavoro con quelli della vita privata è difficile, caratterizzato da livelli salariali medio-bassi e alti rischi legati alla salute e sicurezza. Un settore poco attrattivo in un mercato del lavoro sempre più competitivo e incerto, dove il talent management è un fattore strategico fondamentale. E se è vero che sono le persone a fare l’azienda, allora è vero che l’azienda delle proprie persone si deve occupare e preoccupare, riconoscendo che sono il motore del successo aziendale e del futuro delle nostre organizzazioni.
Abbiamo aiutato, sostenuto e formato i nostri manager a diventare leader capaci di guidare l’organizzazione, di basare le relazioni su circoli di influenza anziché di potere, di creare valore più che concentrarsi sul misurarlo. La sfida ambiziosa è quella di riuscire ad affrontare conflitti, stress e problemi quotidiani, trasformando le aziende in luoghi di confronto e crescita, in grado di trattenere i propri talenti e attrarne di nuovi.
Curiamo lo sviluppo e la crescita professionale di tutti i collaboratori, investendo sulla formazione continua e dando loro accesso a nuove competenze informatiche, di leadership, comunicazione e change management che sempre più servono per garantire la continuità del nostro business, la qualità del servizio erogato e la creazione di valore aggiunto.
Come qualsiasi ecosistema, anche le nostre aziende evolvono grazie a connessioni, relazioni e scambi reciproci. È per questo che ci siamo dotati di procedure HR condivise che prevedano forme di dialogo bidirezionale e momenti di ascolto (dai colloqui di feedback alle survey annuali) per valutare il grado di benessere delle persone e individuare insieme nuovi obiettivi.
Bisogna avere il coraggio di adattarsi ai cambiamenti e rendere le nostre organizzazioni flessibili. La flessibilità dovrebbe essere una promessa reciproca che parte dai regolamenti e si cala in strumenti concreti: gli orari di lavoro, lo smart o remote working, politiche a favore della genitorialità e dei care giver, il welfare aziendale sono solo alcuni esempi di quello che abbiamo fatto.
Salute, sicurezza e benessere dei lavoratori devono restare, nel nostro settore, una priorità. Non si tratta solo di fare i corsi obbligatori di legge o raggiungere, nel migliore dei casi, la certificazione ISO 45001; come nel nostro caso, le aziende possono gestire i near miss, organizzare corsi di prevenzione alla salute, disporre assicurazioni extra e tanto altro.
Dal 2015 lavoriamo per la creazione di un ambiente di lavoro inclusivo che valorizzi le unicità. È una sfida enorme, che significa: dotarsi di un codice etico e una politica di DE&I (Diversity, Equity and Inclusion), favorire la parità di genere, denunciare qualsiasi forma di discriminazione, comunicare con un linguaggio inclusivo, abbattere i pregiudizi, organizzare corsi di formazione e sensibilizzazione, sono tutti passi concreti che aiutano a diffondere la cultura dell’inclusione. La vera evoluzione di questi concetti è riuscire a basare la valutazione della persona sul reale contributo che questa porta all’organizzazione, valorizzandone il lavoro, le idee, le competenze, al di là di ogni altra possibile caratteristica personale, fisica e caratteriale.
Infine, nel Dicembre 2021 Vector è diventata Società Benefit e ha inserendo nel proprio oggetto sociale obiettivi di beneficio comune con lo scopo di creare un impatto positivo sulla società e l'ambiente e lavorare in modo sostenibile, perseguendo un triplice scopo:
- portare sul mercato un buon prodotto o servizio che risponda ai bisogni della società civile e che favorisca la diffusione di condotte positive e responsabili;
- offrire alle persone occasioni di lavoro e di realizzazione professionale;
- produrre ricchezza che ricada direttamente od indirettamente sul contesto.
Le finalità di Beneficio Comune sono guidate da principi di sostenibilità e trasparenza nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, applicati nel settore dei trasporti e volti ad accelerare una trasformazione positiva dei paradigmi economici, di produzione, consumo e culturali, in modo che tendano verso la sistematica salvaguardia dei sistemi naturali e sociali.
Oltre a quanto già sopra descritto per la parte sociale, ci impegniamo nei confronti del mondo che ci circonda e ci ospita, sostenendo associazioni sportive, giovanili, sociali e culturali attive sul nostro territorio.
Quali sono gli strumenti gestionali con cui supportate queste politiche e l’impegno in direzione dell’inclusione e della sostenibilità?
Sono diversi gli strumenti di questo tipo impiegati in azienda.
Vantiamo diverse certificazioni: dalla Qualità (ISO 9001), alla ISO 14001 (Ambiente), ISO 45001 (Salute e Sicurezza), ISO 27001 (Sicurezza Informatica), PDR 125:2022 (Parità di genere), oltre che altre specifiche per il nostro lavoro (GDP, ENAC, AEOF, SOLAS).
Monitoriamo il nostro impatto ambientale dotandoci di obiettivi che riguardano la gestione dei rifiuti, l’acquisto di materie prime, l’utilizzo di energia 100% rinnovabile, utilizzo di carburanti sostenibili.
Ci impegniamo nella decarbonizzazione dal 2019: mappiamo l'impatto delle nostre attività dirette, compensando le emissioni con l'acquisto di crediti di carbonio certificati ONU. Parallelamente abbiamo attivato politiche, standards e procedure operative volte alla riduzione delle nostre emissioni e alla salvaguardia ambientale.
Siamo un'azienda Water Equal: monitoriamo e compensiamo l'utilizzo dell'acqua sostenendo progetti legati allo sviluppo idrico in Sri Lanka.
Infine, l’azienda, in quanto Società Benefit, redige una Relazione d’Impatto ogni anno. Pur non rientrando nella direttiva della CSRD e non avendo obbligo di reporting ESG, già nella relazione d’Impatto del 2023 l’azienda misura le proprie performance di sostenibilità con il set dei nuovi indicatori ESRS. Tale relazione è pubblicata sul sito dell’azienda www.vectorspa.it.
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Da questa intervista a Camilla Buttà è facile rilevare nell’esperienza di Vector la compresenza di tutti i tre elementi alla base dei percorsi di “innovazione rigenerativa” evidenziati dalle ricerche del Sant’Anna di Pisa (purpose, people, impact; si veda su questo numero di Impresa Progetto il contributo di Gionfriddo, Cucino, Tafuro e Piccaluga). Un accento particolare, tuttavia, è posto in Vector su people, sulla cura della persona.
Il business - quello tradizionale dei trasporti e della logistica – non è messo in discussione ma viene rivitalizzato alla luce di un modo di fare impresa che vede l’azienda come una comunità integrata tanto all’interno, grazie alla circolarità dei processi decisionali ed informativi ed alle politiche di talent management e di inclusione, quanto all’esterno, grazie alle iniziative volte alla salvaguardia del territorio ed all’interazione col tessuto sociale.
In questo senso il ricorso a 360 gradi al repertorio della sostenibilità (dall’adozione della forma di Società Benefit e dalla formalizzazione delle finalità di beneficio comune, all’impegno sugli SDGs dell’ONU, alle certificazioni sociali e ambientali ed al reporting di sostenibilità sotto forma di relazione di impatto) si configura come l’utilizzo degli strumenti gestionali appropriati per supportare l’esercizio di una genuina vocazione imprenditoriale, al di fuori di ogni logica di immagine e di compliance.
Rispetto alle storie delle imprese famigliari italiane contraddistinte da un solido impianto valoriale e alla capacità di traguardare obiettivi di lungo termine, nell’esperienza di Vector si ritrovano significativi tratti comuni: dalla famiglia come fonte di principi e valori al controllo famigliare accompagnato dalla managerializzazione.
Da sottolineare poi, come fattore abilitante di questa esperienza, il pieno controllo sul capitale aziendale ed il supporto da parte della famiglia, che ha permesso ai due giovani imprenditori di congegnare e di sviluppare il loro disegno imprenditoriale in piena autonomia, senza dover mediare con interessi particolaristici o di breve termine.
In Vector è stata tuttavia la seconda generazione, arrivata giovane alla guida dell’azienda, ad aver impresso una svolta rispetto ai modelli imprenditoriali tradizionali, sulla base di una spinta motivazionale e valoriale maturata mettendo a frutto esperienze formative personali ed intercettando le novità di un quadro culturale in cambiamento.
November 2024