Tra i webinar che OIBR (Organismo Italiano Business Reporting) ha organizzato nell’ultimo periodo (e che sono accessibili in rete), vale la pena di segnalarne due che segnalano come il...
In tema di…Corporte Sustainability Reporting
Tra i webinar che OIBR (Organismo Italiano Business Reporting) ha organizzato nell’ultimo periodo (e che sono accessibili in rete), vale la pena di segnalarne due che segnalano come il rapporto delle imprese con la problematica della sostenibilità sia condizionato dal clima generale che si forma intorno a questi temi e dall’atteggiamento degli stakeholder.
Il primo webinar si è svolto giovedì 28 novembre 2024 con oggetto: “Al di là della compliance: dalla rendicontazione di sostenibilità al piano strategico di sostenibilità”. Il punto di partenza del ragionamento è stata la previsione della CSRD, recepita in Italia con il D.Lgs. n. 125/2024, relativa alla dotazione da parte delle imprese di un piano di sostenibilità basato su informazioni e metriche forward looking, volto ad orientare l'azione futura dell'organizzazione. Il webinar è stato animato da manager, consulenti e accademici attraverso la presentazione di casi aziendali e di modelli interpretativi. Il motivo conduttore di questi interventi, proiettato “in avanti”, è stato che fare reporting non significa solo compliance, che si delinea un percorso evolutivo che va dal reporting di sostenibilità al piano strategico di sostenibilità, che a sua volta va integrato nel piano strategico, che la chiusura del cerchio è rappresentata dalla capacità di combinare scelte di sostenibilità e risultati competitivi.
Il secondo webinar si è svolto giovedì 3 aprile 2025, quattro mesi dopo, sul tema:” Dall'omnibus al nuovo ruolo del VSME: la seconda rivoluzione della rendicontazione di sostenibilità nella UE e in Italia”. (Il VSME è il framework di rendicontazione volontaria sviluppato dall’EFRAG per fornire alle PMI uno strumento semplificato e facilitarne il processo di integrazione della sostenibilità nei processi aziendale e nei business model. Col “pacchetto Omnibus” è stata messa la sordina all’impegno in direzione della sostenibilità o si è trattato di una presa d’atto realistica di problemi applicativi che non interrompe il percorso? I funzionari pubblici, manager e consulenti intervenuti hanno espresso preoccupazioni non banali: si rinviano e moderano gli obblighi di rendicontazione e si riduce la platea di quanti vi sono tenuti, si rischia di dare della sostenibilità una lettura in chiave di costi piuttosto che di competitività, si rischia di creare una frattura tra le informazioni richieste dalle norme e quelle richieste dal mercato (soprattutto da banche, compagnie di assicurazione, finanza). Tuttavia, l’impegno delle imprese in tema di sostenibilità sembra un processo ormai difficilmente reversibile, trainato non solo o non tanto da motivazioni etiche ma da determinanti di carattere strategico.
Aprile 2025