[LIBRI] Quagli A., Comunicare il futuro. L'informativa economico-finanziaria di tipo previsionale delle società quotate italiane, FrancoAngeli Editore, Milano, 2004

Recenti, eclatanti ed improvvisi crack aziendali hanno portato all'attenzione dell'intera nazione e non solo di una ristretta platea di specialisti quanto sia importante la funzione di un'informativa societaria attendibile e continua per l'economia odierna; la comunicazione circa le prospettive gestionali future ne rappresenta una parte importante.

 

Parlare apertamente del proprio futuro per un'azienda è fondamentale al fine di garantire agli investitori e, più in generale, a tutti gli stakeholder , elementi sui quali impostare le proprie decisioni, contribuendo così a quella efficienza dei mercati di cui tanto si vocifera, spesso, purtroppo, in tono dubbioso. Certo, non è facile per l'azienda comunicare le proprie prospettive e previsioni. Si possono sbagliare le stime, si possono mettere in allarme concorrenti, dipendenti, investitori. In altre parole, fornendo dati prospettici un'azienda ed il suo management si mettono, perlomeno in parte, in discussione, rischiando la propria credibilità, i benefici dell'effetto-sorpresa, l'influenza di terzi sui propri programmi. Ma ne traggono anche vantaggi, stabilendo con gli utenti dell'informazione un rapporto di franca apertura, un dialogo, dal quale possono derivare importanti suggerimenti, ritorni in termini di interesse degli investitori.

 

Si può decidere se adottare un atteggiamento più o meno aperto; quello che non si può fare è ignorare la questione. Attorno ai mercati finanziari gravita ormai l'intera economia del globo e la pressione della domanda informativa è elevatissima. Far finta che questa non esista, nella migliore delle ipotesi allontana l'interesse della comunità verso la società; nella peggiore, determina forti penalizzazioni nel valore percepito delle aziende.

 

Dal punto di vista dei filoni di studio, questo lavoro costituisce uno dei tanti passi sul cammino delle ricerche in tema di ampliamento dell'informativa centrata sulla matrice economico-finanziaria, alcuni dei quali compiuti e molti, purtroppo, ancora da compiere.

 

Il lavoro si articola in tre capitoli. Il primo riguarda le caratteristiche generali della comunicazione con gli investitori, le possibili modalità  tecniche, le relazioni tra i concetti di informativa volontaria e obbligatoria. Il secondo capitolo entra nel merito dell'informazione di tipo previsionale (o FLI, forward-looking information), quale categoria della più ampia informativa volontaria, esaminandone i pro e i contro, la domanda espressa dagli operatori, le regole esistenti che disciplinano l'offerta da parte delle società. Il terzo ed ultimo capitolo riguarda infine una verifica empirica degli effettivi comportamenti in tema di FLI adottati dalle più importanti società  italiane.

April 2005