L'ospite
Imprese Transnazionali. Concetti, teorie, effetti

Con riferimento al processo di globalizzazione è possibile affermare che, a partire dagli anni ’80, la più evidente manifestazione del fenomeno è stata costituita dallo spettacolare processo di integrazione dei mercati finanziari. Questo fenomeno, avviatosi grazie alle politiche liberiste dei primi anni ’80 nei paesi anglosassoni, ha poi dominato l’intero decennio a livello mondiale. Tuttavia, se i mercati finanziari sono stati i protagonisti della globalizzazione nei primi anni ’80, a partire dal decennio successivo sono le imprese, e le multinazionali in particolare, che hanno svolto un ruolo trainante, non solo nell’economia mondiale, ma anche nel dibattito politico economico. Il peso delle multinazionali nel mondo è cresciuto, infatti, in maniera significativa ed il dibattito sul loro ruolo si è sviluppato in maniera esponenziale toccando temi assai differenti che vanno dagli effetti della loro presenza sulle economie locali fino alle problematiche connesse alla gestione e organizzazione delle grandi imprese internazionali. In realtà, l’esistenza delle multinazionali può essere fatta risalire agli inizi del secolo scorso, ma l’attenzione al fenomeno inizia a manifestarsi solo alla fine degli anni ’60 quando la presenza massiccia delle multinazionali americane sul territorio europeo ha innescato un dibattito teorico e politico sulle cause e le conseguenze della loro attività. Tuttavia, fino a che il fenomeno è stato concentrato in Europa, il dibattito si è limitato a una cerchia relativamente ristretta di specialisti del settore. Successivamente, quando poi l’internazionalizzazione è cresciuta, assumendo una dimensione veramente mondiale e coinvolgendo in maniera significativa tutte le aree del mondo e tutti i settori, è anche divenuta progressivamente il centro del dibattito economico e manageriale. Del resto oggi è impossibile affrontare problemi di strategia e di economia dell’impresa senza “scontrarsi” con il tema dell’internazionalizzazione. Per cogliere il ruolo delle imprese multinazionali nell’economia mondiale bastano infatti pochi dati. Le Nazioni Unite stimano che le imprese transnazionali siano oltre 70.000 con quasi 700.000 filiali e che lo stock di investimenti esteri nel mondo sia pari a circa 9.000 miliardi di $ con flussi di investimenti esteri che coprono in media quasi il 10% degli investimenti mondiali. Non solo, mentre fino a pochi anni fa il fenomeno dell’internazionalizzazione riguardava solo le imprese di grandi dimensioni, oggi il tema dell’internazionalizzazione – o come talvolta viene imprecisamente definito della delocalizzazione – coinvolge anche le imprese piccole e medie in maniera significativa. E’ per questa ragione, ad esempio, che, in un Paese come il nostro, caratterizzato da una struttura produttiva molto frammentata, il tema è divenuto oggetto di crescente attenzione.
E’ in questo quadro di grande attenzione empirica e teorica verso le multinazionali che si colloca l’ultima opera di Grazia Ietto-Gillies. Il volume costituisce una sintesi efficace sia dell’evoluzione che le imprese transnazionali hanno avuto, sia dell’intenso dibattito teorico che in ambito economico si è sviluppato per interpretare il fenomeno e, da ultimo, del ruolo e degli effetti che le attività delle imprese multinazionali producono. Nonostante la vastità delle tematiche affrontate il volume non perde mai il rigore analitico e la chiarezza che hanno sempre distinto questa autrice che ha a lungo dedicato la sua ricerca allo studio delle multinazionali, sia in ambito accademico sia come Associate Editor della rivista Transnational Corporation, curata dall’UNCTAD. In particolare, il volume colma una lacuna nella produzione accademica italiana fornendo la prima panoramica esaustiva delle differenti teorie dell’internazionalizzazione, a partire dalla pionieristica tesi di PhD di Stephen Hymer fino alle nuove teorie del commercio internazionale. Inoltre, l’ultima parte del volume sintetizza in maniera efficace il tema degli effetti che l’azione delle multinazionali comporta sia a livello di crescita economica sia di impatto sui livelli occupazionali che di commercio internazionale e di bilancia dei pagamenti.
In conclusione, mi pare opportuno chiudere questa breve presentazione con una notazione prettamente accademica ma, non per questo, meno importante. Nonostante l’Autrice abbia svolto larga parte della sua carriera nel mondo accademico anglosassone, Grazia Ietto-Gillies ha sempre mantenuto stretti rapporti con i ricercatori del suo paese d’origine. La ricchezza dei riferimenti bibliografici di autori italiani, l’articolazione dei ringraziamenti a studiosi che operano nelle nostre università e la sentita e chiara introduzione di Nicola Acocella testimoniano come, non solo questi rapporti siano stati mantenuti e sviluppati nel tempo, ma anche come Grazia abbia svolto un ruolo di riferimento culturale e anche personale per molti di loro, riferimento che il presente volume testimonia e che sicuramente contribuirà a rinvigorire nel tempo.
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