Proprietà e controllo nelle imprese di servizi pubblici locali. Il caso italiano

Saggi
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Management
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Partendo dal framework teorico fornito dalla teoria dell'agenzia il presente contributo si propone di esplorare i meccanismi di governance delle imprese di servizi pubblici locali, allo scopo di individuare situazioni di conflitto di interessi tra gli azionisti di maggioranza e gli azionisti di minoranza delle Local Utilities (LU) italiane.

A tale scopo, l'analisi di un case study multiplo su 10 LU italiane quotate rivela l'esistenza di un problema di agenzia tra l'azionista di maggioranza e gli azionisti di minoranza (Agency Problem II), risultante molto spesso in un elevato rischio di espropriazione di questi ultimi. La struttura e la composizione del Consiglio di Amministrazione (CdA) tendono, se efficaci, ad alleviare i problemi derivanti dalla teoria dell'agenzia. Tuttavia dall'analisi del contesto italiano emerge che la struttura proprietaria delle imprese di servizi pubblici locali influenza notevolmente la composizione ed il funzionamento del CdA con delle ripercussioni importanti sul grado di indipendenza degli amministratori. Al fine di verificare l'effettiva indipendenza degli amministratori indipendenti è stato analizzato il contenuto dei curricula degli stessi. Tale analisi rivela che un elevato numero di amministratori indipendenti spesso non implica un'indipendenza effettiva del consiglio di amministrazione e non limita necessariamente il rischio di espropriazione cui gli azionisti di minoranza sono esposti.

L'articolo propone un interessante angolo di analisi di tali problematiche suggerendo sviluppi futuri della teoria dell'agenzia. Inoltre vengono discusse implicazioni pratiche e spunti per future ricerche sul tema.