Etica, responsabilità sociale d'impresa e coinvolgimento degli stakeholder

Saggi
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Management
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Il presente lavoro si propone di studiare le relazioni tra etica, responsabilità sociale d’impresa (CSR, secondo la terminologia internazionale, RSI secondo la terminologia in italiano) e teoria manageriale degli stakeholder (SMT, in inglese), soprattutto come premessa per approfondire il concetto di coinvolgimento degli stakeholder (in inglese traducibile come “involvement” o come “engagement”, nel suo significato più forte). Lo studio tenta di utilizzare e riformulare un modello concettuale che è presentato in vario modo in Rusconi (2006a,b,c).
Il saggio si divide in cinque paragrafi. Il primo è una breve analisi delle connessioni fra etica e gestione d’impresa, mentre il secondo esamina le complesse relazioni che intercorrono fra etica e strategie competitive, con particolare attenzione all’influenza esercitata dalla “teoria italiana” denominata Economia aziendale ed al suo approccio sistemico. Il terzo paragrafo tratta il concetto di responsabilità sociale d’impresa e le sue relazioni con l’etica d’impresa. Sono in particolare esaminate due questioni chiave: 1) volontarietà/regolamentazione, 2) chi sono i destinatari della CSR? A questa domanda si cerca di rispondere nel quarto capitolo trattando della teoria manageriale degli stakeholder (SMT) secondo l’elaborazione di Freeman e altri.
Nell’ultimo paragrafo la SMT opera metaforicamente una fusione per incorporazione per essere ricondotta entro gli sviluppi sistemici dell’Economia aziendale italiana, qui definita come Teoria dei sistemi aziendali.
Il risultato di questo processo di incorporazione ha le seguenti conseguenze per lo specifico problema del coinvolgimento degli stakeholder:
1) dal punto di vista strategico il coinvolgimento, inteso sia come involvement che come engagement, può risultare utile al perseguimento di un migliore e più stabile equilibrio, soddisfacendo meglio tutti gli stakeholder;
2) l’”etica assoluta” della Persona Umana aiuta i manager ad evitare di escludere in modo non equo dal coinvolgimento, nelle sue varie forme, stakeholder che non sono considerati “utili” dal punto di vista puramente competitivo;
3) la prospettiva teorica proposta favorisce pratiche innovative di coinvolgimento in quanto porta alla considerazione approfondita dei punti di vista degli stakeholder diversi dal top management, aiutando in questo modo anche la gestione delle imprese.