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Il credito alle imprese dopo la crisi
La capacità di assistere e consigliare le imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni, sul piano delle scelte finanziarie e di tutte le altre decisioni che ne modificano il profilo di rischio, gioca un ruolo assai delicato nel determinare il successo competitivo delle banche. Per queste ultime, l'accurata selezione delle imprese da finanziare, diviene essenziale in un'ottica di medio-lungo periodo. Per le imprese, l'aumento del costo del credito e la riduzione dei finanziamenti disponibili impongono nuove relazioni con le banche.
Con queste considerazioni inizia il volume di Giacomo De Laurentis, che si aggiunge alla sua ricchissima produzione sul credito alle imprese. L'Autore ripropone il tema dell’analisi di bilancio in una più moderna interpretazione: “l'analisi 2.0”.
Il termine 2.0, mutuato dal mondo world wide web, sta ad indicare la profonda discontinuità della metodologia di analisi proposta, rispetto a quelle utilizzate dalle banche nelle prassi operative tradizionali. In particolare, l'analisi 2.0 si fonda su due capisaldi.
In primo luogo, il focus della valutazione non è sugli importi indicati nel bilancio d’esercizio, ma sui fenomeni aziendali e ambientali esterni che li hanno determinati e che potranno incidere nuovamente sulle performance future dell’impresa.
In secondo luogo, non sono analizzati singoli indici di bilancio, ma indici coordinati a sistema. Gli schemi di riclassificazione del bilancio e gli indicatori considerati nel volume sono i medesimi proposti dalla Centrale dei Bilanci (CeBi), che in ragione del numero di banche utilizzatrici non solo costituisce un punto di riferimento per il settore bancario, ma offre altresì un modello al quale anche le imprese possono convenientemente rivolgersi per dialogare con le banche. Tuttavia, rispetto all’impostazione CeBi, l'analisi 2.0 è fortemente centrata su un sistema di coordinamento degli indici di bilancio.
L'Autore descrive efficacemente il ruolo del sistema di coordinamento degli indici, che in primo luogo rappresenta una modalità di selezione dei ratios da utilizzare nell'analisi: se da un punto di vista teorico è possibile costruire un'infinità di indicatori, dal punto di vista operativo è fondamentale conferire una direzione logica all'analisi, considerando indici che confrontano aggregati di bilancio simili dal punto di vista delle strategie, delle politiche e dei fenomeni di mercato e di ambiente che li determinano. Un sistema di coordinamento degli indici assume la forma di una piramide al cui vertice è collocato un indicatore di sintesi e ai livelli gerarchici inferiori si trovano indicatori esplicativi, espressione di fenomeni via via più specifici. In tal senso, esso rappresenta una logica organizzata di analisi, sulla quale basare un orientamento alla raccolta sistematica di sintomi ed indizi che supporti la comprensione della dinamica competitiva dell'azienda. Pertanto, il sistema di coordinamento consente di accrescere le capacità interpretative degli operatori bancari e creare un linguaggio comune capace di semplificare la comunicazione interna durante il processo di affidamento (ad esempio, tra organo istruttore e organo deliberante).
L'Autore ricostruisce con la chiarezza che lo contraddistingue le tre indissolubili prospettive dell'analisi di bilancio: redditività, struttura patrimoniale e finanziaria, flussi finanziari. Il prospetto dei flussi proposto si discosta per vari aspetti dall'impostazione CeBi, al fine di rendere l'analisi più semplice e al tempo stesso, ancora più efficace nell'evidenziare il contributo delle diverse aree della gestione aziendale.
La descrizione dell'analisi di bilancio 2.0 trova completamento nella previsione finanziaria, strumento formidabile per identificare i key drivers delle performance aziendali, esporre l’impresa a stress test per misurarne la resilienza ad andamenti avversi e comprendere gli spazi di manovra e reazione a disposizione del management. L'analisi delle previsioni finanziarie è valorizzata dall'Autore non solo come strumento di selezione per le banche, ma anche come guida delle scelte di gestione da parte del management delle imprese. Essa aiuta a verificare la compatibilità nel tempo delle decisioni di gestione caratteristica e di quelle di gestione finanziaria; inoltre, è essenziale per comunicare in modo formale agli investitori le aspettative del management e le scelte gestionali future. Infine, consente ai finanziatori di verificare ex post la realizzabilità delle ipotesi di partenza sulle quali la previsione è sviluppata.
Dal punto di vista operativo, sia l'analisi di bilancio 2.0, sia la previsione finanziaria, richiedono strumenti informatici ad hoc che, in banca, devono trovare spazio nella PEF (pratica elettronica di fido) aziendale. Un'interfaccia software tra l'output di CeBi e la PEF usata dalla banca, consente di presentare dei benchmark (es. valori mediani e quartili) per gli indici di bilancio considerati, calcolati per gruppi omogenei di imprese (per settore, per dimesione); il confronto con i benchmark può esaltare la specificità del modello di economicità dell'impresa, del modo in cui essa sta sul mercato e della sua esposizione ai rischi.
L'Autore conclude il volume sviluppando un case study, riferito ad un'azienda di medie dimensioni, che consente un'applicazione concreta della metodologia di analisi proposta. L'analisi a consuntivo, la previsione e le analisi di sensitività e di scenario sono realizzate con il software Forecast, utilizzato operativamente da imprese e banche, e da diversi anni impiegato a fini didattici dalla Scuola di Direzione Aziendale dell'Università Bocconi. Il software consente di impostare ed interpretare un'analisi di impatto sul futuro dell'impresa, da parte di singoli fattori (sensitivity analysis) o di un insieme organizzato di fattori (scenario analysis). Nulla come tale analisi è in grado di evidenziare i nessi tra i profili reddituali, di struttura finanziaria e patrimoniale e di flussi di cassa: solo una visione integrata dei tre profili consente una reale comprensione del profilo di rischio dell’impresa e del suo grado di finanziabilità.
Il case study è corredato da report efficaci e analitici ed è articolato in modo tale da consentire al lettore, ad ogni passo, un'auto-valutazione delle proprie competenze.
Reviews and Reflections
- Martin Dege
- Irene Strasser