L'ospite
Creazione e mantenimento del valore nelle imprese liguri

La creazione di valore costituisce un parametro-obiettivo che contribuisce a orientare le scelte strategiche ed operative aziendali. Il perseguimento del valore, in termini di creazione e mantenimento nel corso del tempo, tende infatti a garantire la sopravvivenza dell’impresa e assicura che siano stati soddisfatti tutti gli stakeholders in quanto il diritto di proprietà degli azionisti presenta una natura residuale.
In questo senso, monitorare la capacità aziendale di creare e di mantenere valore costituisce un passo conoscitivo indispensabile al fine di valutare la durabilità delle imprese; e ciò assume un ruolo ancora più significativo in un momento di crisi strutturale dei mercati finanziari e di declino economico, qual è quello attuale.
In questa prospettiva, si colloca il Volume “Creazione e mantenimento di valore nelle imprese liguri”, curato da Alberto Quagli e Paola Ramassa, che si focalizza proprio sulla problematica della misurazione della capacità dell’impresa di essere duratura nel tempo grazie alla sua capacità di soddisfare le attese della proprietà.
Il volume dà conto dei risultati di una ricerca, condotta da un gruppo di lavoro del DITEA e coordinata dal Prof. Alberto Quagli, e offre un database di informazioni scientificamente organizzate volte a verificare se nel periodo (2006-2009) il comparto produttivo ligure abbia creato o distrutto valore.
La misura del valore creato e mantenuto nel tempo è stata fondata su indicatore assimilabile all’EVA, ossia un valore residuale che consideri altresì il costo-opportunità derivante dall’impiego alternativo di mezzi propri. La prospettiva della proprietà e del suo soddisfacimento viene considerata cruciale, anche in relazione all’economia territoriale. Se, infatti, i proprietari non risultano soddisfatti del valore creato dall’impresa, essi possono – più facilmente rispetto al passato – trasferire la propria attività aziendali laddove esistano condizioni territoriali maggiormente favorevoli (in termini di domanda, di costo dei fattori, di sicurezza degli approvvigionamenti, di sistema finanziario, ecc.). Pertanto, saper stimare la capacità delle imprese di un territorio di creare valore significa anche valutare la capacità di un territorio di creare condizioni favorevoli allo sviluppo imprenditoriale e al trattenimento di iniziative aziendali.
Un ulteriore fattore caratterizzante la ricerca riguarda la valutazione dell’attitudine delle imprese di investire nel futuro. Come è noto, infatti l’EVA potrebbe essere innalzato attraverso politiche di tagli su investimenti e di personale, finalizzate ad ottenere un miglioramento immediato dei risultati di breve periodo; fatto che penalizza la durabilità e il radicamento territoriale aziendale.
Per questo motivo, sono stati ideati indicatori ad hoc focalizzati sugli investimenti compiuti dall’azienda con riferimento ai fattori produttivi in grado di creare condizioni di sviluppo e di crescita futuri, quali immobilizzazioni materiali, immateriali e personale.
Il lavoro presenta una forte valenza operativa. Sulla base di 334 imprese liguri organizzate come società di capitali , sono state selezionate per ciascun settore di appartenenza le tre migliori imprese sulla base del livello dell’EVA mediamente mostrato nel periodo 2006-2009. Sono state così estratte 18 imprese, sottoposte ad interviste dirette, al fine di comprenderne i fattori di competitività.
Per quanto concerne l’articolazione del volume, il primo capitolo (Lara Penco) ha voluto offrire un quadro conoscitivo preliminare sui connotati strutturali e sull’evoluzione dell’economia ligure, sia a livello complessivo, sia a livello dei singoli settori su cui si è focalizzata l’indagine; su questo quadro generale, si è poi impostato il lavoro di Massimo Albanese (capitolo 2) che – mediante l’applicazione del metodo shift-share analysis – ha tentato di comprendere quanto l’andamento delle performance aziendali sia riflesso di tendenze generali del settore o di fattori locali.
I due successivi capitoli, curati da Paola Ramassa, diventano centrali per il proseguo dell’analisi: il terzo capitolo, infatti, presenta metodologicamente il metodo dell’EVA e degli indicatori sul futuro, elaborati per verificare la capacità aziendale di investire sullo sviluppo e crescita in una prospettiva di medio-lungo termine; il quarto, invece, evidenzia il disegno della ricerca empirica, il campione, e presenta l’analisi qualitativa delle diciotto aziende intervistate dai componenti del gruppo di lavoro.
Il quinto capitolo (Alberto Quagli) analizza i dati di bilancio delle 334 aziende, comparandoli poi con le 18 selezionate, per il periodo 2006-2009.
Sulla base delle evidenze empiriche delle interviste e mediante l’ausilio di altri dati secondari, i capitoli sei e sette studiano i profili di natura strategica e localizzativa delle 18 aziende. Il capitolo sei (Cinzia Panero), confronta la performance delle 18 imprese con quella settoriale, definendo poi i comportamenti competitivi delle stesse e le fonti del vantaggio competitivo, con una prospettiva strategica e di marketing. Il settimo (Elisa Bonollo) è dedicato allo studio delle relazioni delle 18 aziende con gli stakeholder territoriali, tentando quindi di pervenire a comprendere se la scelta localizzativa in Liguria sia dettata da fattori di competitività e/o relazioni consolidate presenti sul territori o da un derivato storico. Infine, l’ultimo capitolo, curato da KPMG, vuole enfatizzare il ruolo che i servizi professionali possono svolgere per sostenere la competitività aziendale.
In conclusione, il volume presenta notevoli spunti innovativi. In primo luogo, il collegamento tra il soddisfacimento della proprietà e il territorio; in secondo luogo, l’individuazione di nuovi indicatori finalizzati ad evidenziare quanto l’impresa sia orientata ad investire nel suo sviluppo futuro. Si tratta di un lavoro assai utile per gli studiosi di matrice economico-aziendale per i profili metodologici utilizzati e altresì per i policy maker che debbano impostare politiche industriali e territoriali finalizzate alla valorizzazione dell’imprenditorialità locale.
Recensioni e Riflessioni
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