L'ospite
Comunicare il futuro. L’informativa economico-finanziaria di tipo previsionale delle società quotate italiane

Un argomento di costante attualità, come quello dell'informazione che le società sono tenute a fornire agli stakeholder in merito alle loro prospettive aziendali future, è ora trattato da un nuovo libro di Alberto Quagli.
Si tratta di un libro che esamina con competenza e grande chiarezza tutte le fattispecie di comunicazione (volontaria e involontaria) con gli investitori e risulta indispensabile per chi deve affrontare tale realtà, dal momento che traccia il modus operandi che dev'esser tenuto dovendo affrontare le possibili modalità tecniche di realizzazione della comunicazione stessa.
Lo studio, che si articola in tre capitoli, si sofferma inizialmente sulle caratteristiche generali della comunicazione con gli investitori e sulla relazione tra i concetti di informativa volontaria e obbligatoria.
Il primo capitolo, dal taglio estremamente pratico, è avvalorato da numerosi rimandi alla dottrina più accreditata sul campo oggetto dell’indagine, e rappresenta una moderna ricerca per gli studiosi, nonché una guida per i manager più dinamici e, in generale, gli operatori che vogliano migliorare fair disclosure e performance della propria azienda. Il paragrafo dedicato al "canale internet" ne è un chiaro esempio.
Il secondo capitolo si addentra nello studio dell'informazione di tipo previsionale (altresì denominata FLI, forward-looking information), quale categoria della più ampia informativa volontaria, esaminandone i riscontri in termini di pro e contra, di domanda espressa dagli operatori, di regole esistenti che disciplinano l'offerta da parte delle società, e compiendo una comparazione di regole e prassi con quelle dei mercati finanziari anglosassoni, ritenuti di norma i più evoluti e maturi in materia.
Nell'ultima parte del libro si individuano gli elementi più interessanti, grazie a una puntuale verifica empirica degli effettivi comportamenti in tema di FLI adottati dalle più importanti società italiane. Detta verifica è corredata da una serie di dati, indicatori, correlazioni e grafici statistici. In particolare, conducono a risultati sorprendenti - talvolta in palese violazione del principio della fair disclosure - i dati estrapolati dai questionari sottoposti a "investor related manager", e da quelli tratti dai documenti periodicamente redatti ex lege dalle società e dagli avvisi di borsa che le medesime trasmettono a Borsa Italia s.p.a. in occasioni ben determinate. Viene illustrato che, se da un lato diffondere informazioni previsionali può comportare il rischio di perdita di credibilità del management o di eventuali contenziosi con gli investitori o di penalizzazione dei corsi di borsa nel caso in cui non si verifichi quanto previsto, nonché il rischio di divulgazione di informazioni utili alla concorrenza, d'altra parte non è assolutamente giustificabile ampliare ulteriormente l'asimmetria informativa che intercorre tra le aziende e gli investitori.
Risulta altamente consigliabile colmare il vuoto di informazione soprattutto alla luce dei recenti, eclatanti ed inaspettati crack aziendali, che hanno reso evidente all'intero Paese quanto sia importante la funzione di un'informativa societaria attendibile e continua per l'economia odierna, necessità già ben conosciuta da una ristretta cerchia di specialisti. Come è noto, attorno ai mercati finanziari gravita ormai l'intera economia del globo e la pressione della domanda informativa è elevatissima. Fingere che questa non esista, nella migliore delle ipotesi allontana l'interesse della comunità verso le singole società, nella peggiore, determina forti penalizzazioni nel valore percepito delle aziende.
Dunque, la conclusione a cui perviene lo studio in oggetto è che, nelle condizioni di incertezza che si riscontrano quotidianamente, l'informativa economico-finanziaria previsionale è un bene economico il cui valore discende dalla sua idoneità ad agevolare le decisioni di investimento, contenendone il rischio. Di qui deriva il ruolo cruciale che assumono la diffusione e la valutazione dell'informazione aziendale.
Recensioni e Riflessioni
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